mercoledì 12 agosto 2020

89'30" con il sogno Atalanta in semifinale di Champions League. Grazie per la favola regalata

Bella, veloce e letale: come la Dea della mitologia greca. L'Atalanta, la squadra che ha riacceso entusiasmi sopiti. Davide contro Golia nel campionato italiano e in Europa. La società che rappresenta una delle realtà più colpite dalla pandemia. Nella bergamasca è come se fosse scoppiato un meteorite che ha piegato, ma non spezzato una comunità.

La Dea, l'Atalanta. Una serata in cui, al netto delle rivalità fra società, il mondo del calcio e degli sportivi, non ha potuto fare a meno di rimanere incollato davanti la tv per tifare sottovoce o a gran voce.

Un primo tempo all'arrembaggio dei ragazzi di Gasperini, il gol di Pasâlić, i tanti errori di Neymar. Il secondo tempo in costante e perenne apnea, le accelerazioni del brasiliano incontenibili, senza ombra di dubbio uno spauracchio costante. La lampadina della fantasia, della forza del genio si è accesa anche in Mbappè.

89° dove si mantiene la posizione, anche in chi guarda la tv, non solo i giocatori in campo. Non ci si muove per non cambiare il gioco astrale dell'inerzia della partita. Minuto 89'30" si abbatte un tornado su Lisbona, sullo stadio, è la rete alle spalle di Sportiello che si muove quando non deve, è la palla spinta in rete da Marquinos. Non c'è tempo di disperarsi, di comprendere che tutto quanto non è riuscito al PSG riesce in una manciata di secondi. Choupo - Moting segna il 2-1. Muriel ha ancora una occasione, ma le Jeux sont fait. Il Paris Saint German è in semifinale. La favola Atalanta si ferma agli ottavi. Il calcio, lo sport è questo.


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