mercoledì 15 luglio 2020

Tragedia della montagna. Pino Lorusso e Marco Contri sono precipitati dalla cresta Kuffner

Podismo, trail e montagna. Il filo che collega chi ama la corsa con la montagna e le sue avventure, è ben visibile e a ben vedere nemmeno tanto metaforico.
Fatica, sudore, movimento, natura, obiettivi; termini che sono interscambiabili e che spesso sono riferibili nello stesso concetto per la corsa e per la montagna.

Quante volte in questi anni di blog si sono raccontate storie di ragazzi, ragazze, uomini e donne che seguendo anche la passione della montagna hanno incontrato la morte? Purtroppo tante. E' di questa mattina la notizia di due alpinisti genovesi che mentre affrontavano la scalata al Monte Bianco dal versante francese, nella fase di discesa, sono precipitati dalla cresta Kuffner. I corpi dei due sono stati trovati sul versante nord del Mont-Maudit, a 4.100 metri di quota, così un portavoce del Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix.

L'allarme era stato lanciato ieri sera, i due avevano avvisato che sarebbero rientrati verso le 17, ma la tragedia ha cambiato il corso delle cose e questa mattina il ritrovamento dei corpi. La notizia è circolata questa mattina sui siti di informazione genovesi e nel primo pomeriggio sono stati comunicati i nomi.

Giuseppe "Pino" Lorusso (67 anni) e  Marco Contri (66 anni). Pino è l'elemento di collegamento con il mondo del podismo. L'amico Massimo lo ricorda in azione nella Rigantoca e nella Panoramica del Garbo; chiaramente era uno di quelli che preferiva lasciare l'asfalto per il sentiero.

Pino era un alpinista esperto, si legge sul Secolo XIX, che aveva portato a termine oltre 30 vette sopra i 4000 e una vita nel CAI di Sampierdarena. Come si dice in questi casi, un esperto; a volte però l'esperienza non basta, le incognite, il fato, l'imprevedibilità della montagna sono fattori a cui non sempre si può far fronte.

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