Le sue parole riportate sui vari canali sportivi raccontano di un saluto cordiale, di un ringraziamento dell'atleta verso un gruppo e un'istituzione che ha creduto in lui permettendogli di allenarsi e vivere lo sport come un lavoro, insomma, diventare un professionista.
La tesi riportata questa mattina su La Gazzetta dello Sport, non cambia il pensiero di Tamberi, ma regala una visione d'insieme. Nell'articolo a firma di Andrea Buongiovanni, si legge di una discussione durante il meeting di Rieti tra Gimbo e i dirigenti delle Fiamme Gialle. Motivo? Il completo utilizzato, non quello del GSM, ma quello dello sponsor, causa di tensione già in altre occasioni, così sulla Rosa.
Aldilà del singolo caso, le motivazioni che hanno spinto Tamberi a questa scelta saranno state ponderate. Un atleta del suo valore, avrà certamente le occasioni per vivere di sport con main sponsor di caratura, intanto è lui stesso a guardarsi intorno per capire "con chi proseguire il cammino". Interessante anche scoprire con quale club si accaserà dal 1° gennaio.
Dopo averci riflettuto a lungo, e nel rispetto di un rapporto franco e leale con la Guardia di Finanza e con il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, sono arrivato alla conclusione che è il momento di provare a spiccare il volo al di fuori del posto dove sono cresciuto.
Sono entrato in questo Gruppo nel 2011, a 18 anni: un atleta che voglia eccellere ha bisogno di condizioni ideali, e le Fiamme Gialle sono state per me l'unico sostegno per anni. Siamo arrivati insieme, mano nella mano, a traguardi sportivi importanti e sono orgoglioso di averne vestito i colori. Con il tempo le cose cambiano, ma comunque resterò sempre grato al gruppo sportivo delle Fiamme Gialle per avermi accompagnato in questi 10 anni di carriera.
Ora è il momento di guardarsi intorno e capire con chi proseguire questo cammino.
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