domenica 26 luglio 2020

Gara decisa al'ultimo km per Riccardo Montani nella 68 km Swissalpine Davos. Un boato al sorpasso decisivo

La Swissalpine Davos viene definita più che una gara, un viaggio nelle alpi svizzere. 4 distanze da svolgersi su 2 giorni, nello splendido scenario del Canton dei Grigioni.

Dopo alcuni dubbi sulla possibile realizzazione della gara, gli organizzatori sono riusciti a programmare un evento a misura di norme antiCovid, rispetto alle edizioni convenzionali, ci sono stati alcuni cambiamenti, meno ristori, uso della mascherina con un cestino dopo 200 mt dalla partenza per poterla gettare oltre che le regole alle quali ci siamo quasi abituati.

Rimane immutato il panorama delle Alpi con i suoi sentieri immersi nella natura incontaminata. 
Sabato 25 sono partite le distanze della 68 km e della 23 km, domenica 26 la 43 km e la 10 km. 

Di nostro particolare interesse è stata la 68 km, un tracciato montano con 2606 m di dislivello positivo. Il migliore ad affrontare l'impegnativo percorso è stato l'atleta di Omegna Riccardo Montani, uno dei tanti big dello Sport Project VCO.

Riccardo ha concluso in 6h12'28", sul suo profilo social si legge che la gara è stata decisa nell'ultimo chilometro. Una gara tutta in rimonta passando dal 13° posto al 1°. Per far capire quanto sia stata combattuta la corsa basta guardare il tempo del secondo  Raphael Sprenger a soli 16" da Montani. 6h12'44" il suo crono. Uno sprint finale su una gara di 68 km!

La curiosità di sapere come sia andata la gara è tanta e così in una telefonata le impressioni e il "com'è andata" direttamente da Montani.

"Sono super contento" è la prima battuta che esce dal racconto. Miglior incipit non poteva esserci, ma il meglio deve ancora venire.


La grande rimonta l'hai accennata sui social. Com'è nato questo incredibile recupero?

La prima parte non era per me congeniale e mi sentivo come se non avessi ancora carburato. Il percorso era più adatto ai passisti, a chi corre abitualmente su strada. Diversi tratti in pianura, poco dislivello e pochi tratti tecnici dove fare la differenza.

Per prima parte cosa intendi? In quale momento è iniziata la tua rimonta? 

Diciamo fino al 18°, 20° km. Praticamente dopo la prima salita vera ho iniziato a recuperare anche se scollinando, io ed altri atleti, abbiamo sbagliato percorso per una segnalazione carente in quel tratto. Ritrovata la strada la musica è cambiata. Sono iniziate le difficoltà, qualche sasso, tratti muscolari dove attaccare, insomma quello che serve per le mie caratteristicheMi sono ovviamente galvanizzato nel vedere che scalavo le posizioni abbastanza velocemente.

Dalla 13^ posizione alla 1^. Quando hai capito che era possibile la vittoria?

A circa 10 km dal traguardo, dopo l'ultimo ristoro, ho agguantato la terza posizione e in lontananza vedevo i primi. Il 2° l'ho presso facilmente, ha pagato lo sforzo e non ho avuto problemi a superarlo e a staccarlo. Più dura la caccia alla prima posizione. Il finale è stato ricco di emozioni.

prosegue Riccardo. Lo lascio parlare con i brividi che via via arrivano con l'avvicinarsi del traguardo.

Il primo (Raphael Sprenger) era sempre a vista, ma non riuscivo ad avvicinarmi. Più o meno aveva sempre lo stesso vantaggio. Quando si passava da qualche paesino sentivo che lo acclamavano, era lì, ma l'aggancio non sembrava possibile. Nell'ultima discesa però, a circa due km dal traguardo, sono riuscito finalmente a raggiungerlo e a superarlo. Il sorpasso a 30 metri dall'ingresso nel paese di Davos, luogo di partenza e arrivo della gara. Lì c'erano diverse persone. Adulti e bambini che assistendo ad un momento importante della gara si sono lasciati andare ad un vero e proprio boato. Un'emozione forte. Lo svizzero non ha mollato com'è giusto che sia. Ho spinto più forte che potevo nelle strade del paese, faticavo di brutto, ho spinto a tutta.

Il finale, dopo 68 km con 2600 mt di D+...

Il giorno prima ritirando il pettorale, vedendo che la partenza e l'arrivo erano in pista mi sono detto che sarebbe stato strano contendersi una posizione del podio su una pista di atletica.

E così è stato, ma non solo una posizione del podio...

Sì, ho spinto più che potevo nel giro di pista e alla fine ho vinto con lo svizzero a 16"!

Ti aspettavi questa vittoria, aldilà dell'imprevedibilità della competizione? Se sei seguito da un coach come l'avevi programmata?

Da inizio anno mi segue Fulvio Massa (carramba che sorpresa!) e devo ringraziarlo perchè aveva previsto in modo impeccabile la dinamica della gara. Avrei faticato nella prima parte per poi emergere nella seconda e così è stato.

Nessuna profezia, ma una strategia funzionale alla gestione dello sforzo secondo le caratteristiche dell'atleta...

Esatto, considera poi che il percorso non aveva troppo dislivello considerando i 68 km complessivi. Il 2° e il 5° hanno utilizzato addirittura della scarpe da strada. Comunque non credevo in un piazzamento, vedevo gli avversari più adatti a questo genere di percorso.

Dopo il boato in paese, l'arrivo in pista invece è stato morigerato. L'arrivo era off limits per il pubblico, ad attenderlo sulla finish line solo i giudici, fotografi e il personale dell'organizzazione. Il plauso collettivo è comunque arrivato sui social dagli amici reali e virtuali!

25/07/2020, Swissalpine Davos, trail, varie distanzeRISULTATI


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