Le condizioni sanitarie non consentono l'organizzazione di una manifestazione che richiama atleti da ogni parte del mondo. Sono già 56 mila gli iscritti che avrebbero dovuto correre il ° novembre.
Al momento gli organizzatori stanno attendendo le decisioni delle autorità locali per poter anche attivare le polizze assicurative.
Probabilmente la stessa sorte toccherà anche ad altri grandi eventi, come le maratone di Londra, Chicago e Parigi.
Una grossa perdita per i runner, ma anche le stesse città, l'industria del turismo sportivo smuove grandi masse di denaro, tra trasporti, alberghi, ristorazione. Attualmente è però inimmaginabile pensare di realizzare una grande manifestazione attenendosi alle norme anticontagio.
Come afferma Fabio Pagliara della Federatletica su Il Corriere della Sera: "Lavoriamo su due ipotesi di ripresa, ma temo che per il 2020 ci sarà spazio solo per piccoli eventi che testeranno i protocolli di sicurezza come le corse in montagna. Non siamo i nemici dei runner, i problemi sono tanti, dal via libera del governo alle norme regionali, a chi si assumerà le responsabilità in caso di contagio. Immaginare 2,5 o 10 mila persone che partono insieme oggi non è realistico.."
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