martedì 12 maggio 2020

Ambiente: mascherine e guanti gettati a terra; così non va.

"Spero che del virus ci libereremo presto. Non vedo l'ora che si torni a parlare del clima". Queste sono le parole che accompagnano la vignetta di Bucchi su La Rep di ieri.
Un sorriso con una piega amara forse impercettibile, ma è proprio questo lo scopo dei vignettisti: colpire. La riflessione però è compressa da due editoriali di peso tra Bonini e Rizzo, rimanendo relegata a quella smorfia e a quella piega; forse anche anche un pensiero veloce non manifestato:" In effetti".



Succede però che dopo qualche ora arrivi un messaggio di sconforto, proprio per una questione ambientale. E' di Rosa, una mia quasi vicina di casa di San Salvatore, che nelle prime camminate post lockdown non può non osservare il degrado delle rive delle nostre colline. Oltre alle solite bottigliette, sacchetti di plastica, pacchetti di sigarette (in tempo di apertura dei fast food anche le confezioni per il take away), si aggiungono guanti e mascherine. I colori lussureggianti delle colline di questo periodo con scorci davvero suggestivi lasciano spazio al dispiacere nell'abbassare lo sguardo e verificare l'inciviltà di alcuni.

Le foto di Rosa che vedete si riferiscono al crinale San Salvatore - Lu, una strada che per panorama e paesaggi riconcilia oltre che a sentirsi un tutt'uno con la natura





Anche la frazione Valdolenga, sempre nel Comune di San Salvatore, non se la vede proprio bene. Il taglio dell'erba a bordo strada riporta in superficie ciò che era nascosto dalla vegetazione alta. L'intenzione, come già fatto in passato, è di armarsi di una sacco della spazzatura e pulire almeno una parte della frazione o almeno delle strade adiacenti all'abitazione. Certamente un piccolo gesto, non è possibile ripulire in modo capillare; finchè non ci sarà un pensiero comune eco sostenibile i gesti simbolici resteranno tali.



Anche le immagini del Po a Torino in piena quarantena avevano fatto brillare gli occhi di chi indicava nel fermo industriale il ritorno ad acqua limpide del grande fiume. La doccia fredda è arrivata dalle analisi chimiche delle acque dove non si evidenziano cambiamenti di valori negli inquinanti (Fonte: La Repubblica); una specchio della nostra società dove l'apparenza prevale sulla sostanza.



Avrà dunque ragione Bucchi? Aspettiamo che finisca l'emergenza per parlare, discutere, ragionare sull'ambiente? O ci sarà ancora un'altra emergenza, un'altra priorità, un altro motivo per cui sia ancora rimandabile?





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