domenica 19 aprile 2020

Una straodinaria 15^ edizione de La Mezza di Genova!

Il post che segue è fortemente sconsigliato per chi considera la fantasia un accessorio superfluo e la retorica una maledizione scagliata sulla terra come l'11^ piaga d'Egitto. Se non fate parte di queste due categorie iniziate la lettura. Buon viaggio...
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La 15^ edizione della Mezza di Genova doveva essere una festa, uno spettacolo. Lo aveva promesso il deus ex machina della manifestazione, il Presidente della Podistica Peralto Mauro Semonella. 3 lustri andavano celebrati con un grande evento, non che nelle edizioni precedenti si fosse "scherzato"; l'approccio del gruppo organizzatore alla mezza maratona nella città capoluogo della regione è sempre stato professionale, ma ci voleva qualcosa in più ma il segreto è rimasto tale e nessuno sapeva cosa sarebbe successo.

Bocche cucite nella sede della Peralto, i tentativi anche corruttori di avere delle anticipazioni sono state tutte rimbalzate ai mittenti. Si è anche verificato un fatto increscioso; il tentativo di ingresso illegale nel pc del Presidente scoperto in tempo utile è stato un buco nell'acqua. Riserbo assoluto nell'establishment, sembra addirittura che per evitare fughe di notizie sia stata applica una logica a scomparti. Ognuno aveva un compito, nessuno sapeva cosa avrebbe fatto l'altro, se non Mauro Semonella.

Il ricordo di quanto successo lo scorso anno è nella memoria di tutti. Il Coronavirus, l'impossibilità di poter correre e per molti nemmeno di poter uscire di casa. La "caccia al runner", le difficoltà dei primi tempi quando tutto gradualmente tornò alla realtà. Le persone alle finestre continuavano a guardarci con sospetto, succedeva anche per strada, un fastidio generalizzato, ma noi sapevamo di essere nel giusto. Le regole erano cambiate, il virus battuto e il muoversi per le strade e i sentieri non è solo consentito, ma finalmente anche le istituzioni locali e nazionali avevano proposto spot pubblicità nella promozione della corsa e delle camminate. E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta a mettere alle spalle quel periodo, Francesco Guccini in piena emergenza aveva dichiarato che alla fine avremmo dimenticato, forse aveva ragione ma la quarantena brucia ancora sulla pelle e il tempo per lasciare alle spalle le difficoltà psicologiche di quei giorni è ancora lontano.

Un'aria nuova, un vento fresco spirava sulla 15^ edizione, ma non era quello meteorologico, ma il contorno, l'attesa palpabile e le dichiarazioni della vigilia dei politici a distendere le tensioni. A sorpresa il Sindaco Bucci a poche settimane dall'evento racconta di un fioretto. "Mi ero ripromesso che se fossimo usciti dalla pandemia prima di un tracollo economico avrei corso la Mezza di Genova. Non importa quanto ci metterò, ma sarò sulla linea di partenza insieme al popolo dei runner". A stretto giro di posta arriva anche il presente del Governatore Toti. "I podisti sono stati vessati, la politica deve dimostrare da che parte stare. Ci sarò". Alla richiesta di mettersi anche lui in svolazzini e canotta arriva la risposta:" Ho sentito il proposito del Sindaco, proverò a mettermi in gioco, ma non chiedetemi più della 5 km della Family". Affare fatto!

Il countdown sulla pagina social della manifestazione scandiva i giorni con la pressione sugli organizzatori per l'avvicinarsi del giorno e con la voglia dei partecipanti che trasudava da ogni poro, anzi da ogni condivisione e like. Tre le certe novità. La t shirt con lo scorcio di Genova vista dal mare per ammirare da lontano la bellezza della città, Creuza de Ma avrebbe accolto l'annuncio dei big con una partenza a loro dedicata leggermente staccata dal via e diretta streaming sul canale You Tube dedicato.

Tre voci narranti. Roberto Giordano che non ha bisogno di presentazioni; Bio Correndo e se siete qui sapete chi è e Paolo Pelloni. E' stato dura convincere il blogger di Genova di Corsa. Non voleva saperne:" Io voglio correre, lo sento come un debito verso la mia città". Le telefonate serrate, i messaggi quasi persecutori per convincerlo, poi la frase che gli fece cambiare idea:" Raccontare in diretta La Mezza di Genova all'Italia è una missione più importante che correre ed essere nel gruppo. In quel momento avremo, avrai la possibilità di far scoprire da nord a sud le meraviglie di Genova". Quel momento di silenzio significava solo una cosa. Il pensiero aveva raggiunto l'obiettivo. Strategia? No, il compito di un genovese, di un cittadino è quello di raccontare il proprio territorio.

Il D Day è arrivato; il Porto Antico si è animato dalle prime ore del mattino, meglio dopo l'alba. Il concetto di "brulicare" è quello che si addice alle movenze delle persone nel raggiungere il campo gara di una grande evento. Il drone, finalmente usato in modo spensierato e non per dar la caccia ai runner, vola sulle teste dei podisti, dei camminatori, delle famiglie. Riprende ogni istante anche per un video racconto da regalare ai partecipanti nei giorni successivi.

Gina, Rosa Maria, Gilberto, "Sacs" ed Arianna sono già pronti con la macchina fotografica al collo per immortalare gli attimi, i momenti, le espressioni dei volti e i gesti atletici oltre che a catturare ogni piccolo dettaglio che può essere emozionante nel contesto di un evento podistico.

La grande novità tanto attesa? Da qualche giorno non se ne parla più, che sia passata in cavalleria? Che alla fine non sia stato possibile realizzarla? Possibile che dopo il tanto clamore non venga proposta?

Intanto qualcosa di strano sta succedendo. Una sorta di Dirigibile si aggira sul Porto Antico, sede della partenza e arrivo. Il colore è lucente, abbacinante, a tratti fastidioso, ma la luce che emana è strana. Anche nella cabina degli speaker regna il mistero. Tutti con il naso all'insù ammaliati. La musica interrompe questo momento misterioso.

Arriva il Sindaco Bucci con una maglia dedicata. Il tricolore disegnato sulla t shirt del pacco gara, un omaggio alla sua presenza da parte degli organizzatori. Il Governatore Toti mantiene la promessa, insieme daranno il via alla gara senza discorsi, solo con un gesto unico di condivisione di un momento speciale.

I big liguri ci sono tutti. Da Mohamed Rity a Gebrehanna Savio, da Enrico Imberciadori ad Emanuele Repetto, da Diego Picollo a Stefano Velatta (loro piemontesi in gara con i colori di una società ligure); tra le donne Iris Baretto (come per Velatta e Picollo), Silva Dondero, Laila Hero. Neanche a dirlo Emma Quaglia la favorita n° 1 e a lei il compito di regale emozioni agonistiche in questa edizione speciale.

Un silenzio improvviso avvolge il campo gara. Il vociare si stempera, Creuza di Ma risuona e tocca tutti: liguri, piemontesi, toscani, lombardi e i francesi giunti a Genova, ma c'è qualcosa in più. Senza un ordine preordinato la folla si prende per mano, nessuno canta, anche chi la canzone di De Andrè la conosce come un'Ave Maria. Il silenzio è assordante; un momento emozionante tocca le corde di tutti come una magia, nessuna distinzione. Il silenzio, emozione, comunione di pensiero scevro da ogni differenza sociale, culturale e politica.

Lo sparo del via spezza l'incantesimo, ognuno ritorna con i propri pensieri, con i propri obiettivi e con la voglia di mettersi in gioco.

Il lavoro degli organizzatori prosegue, le radioline mettono in contatto i vari check point, si allestisce il ristoro. Giordano, Pelloni e Bio Correndo a turno con una armonia nei passaggi non preventivabile raccontano al pubblico presente quello che sta succedendo. La testa della classifica, le presenze, i numeri, il clima, le curiosità.

Porto Antico, il centro storico, piazza De Ferrari, Palazzo Ducale, il Teatro Carlo Felice, via  XX Settembre, il borgo marinaro di Boccadasse, il plotone rientra in città. In campo maschile la lotta è serrata, i volti sono rilassati, ma la bagarre è nei fatti. Emma Quaglia come da pronostico davanti a tutti.

Improvvisamente però il film della gara si interrompe, si spezza, quasi sparisce ogni emozione agonistica. Il tabellone riporta ordine di arrivo, tempi e risultati, ma sembra quasi che nessuno ne abbia contezza di aver portato a termine la corsa, anche perchè al traguardo nessuno ancora si è presentato. Il dirigibile è sempre lì con la sua luce; un vento improvviso inizia a spingere forte, si alza un turbine di sabbia, la visibilità è praticamente nulla. I razionali pensano ad un fenomeno fisico, i più estrosi ad un intervento metafisico, qualcuno ha paura, altri restano quasi paralizzati.

Il vento si cheta, piano a piano gli occhi si abituano alla nuova condizione. La sabbia scende a terra, c'è incredulità nel pubblico per quello che sta vedendo. Si vedono i runner, ma non sono alla spicciolata, non c'è una volata, non c'è un vincitore, ma incredibilmente un fronte intero di canotte colorate arriva sul traguardo vincente e festante. Riparte la musica di De Andrè e quell'atmosfera di comunione si ripete come alla partenza. Il regalo di oggi, la grande sorpresa annunciata è la magia, quella vera, quella senza la quale i giorni sarebbero uno uguale all'altro. Il colore delle nostre vite.

"La magia è un ponte che ti permette di passare dal mondo visibile a quello invisibile. E imparare le lezioni di entrambi i mondi". Paulo Coelho




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