venerdì 24 aprile 2020

Il 4 maggio si avvicina. I confini degli sport individuali da definire, ma siamo sportivi e gli sportivi rispettano le regole

Il 4 maggio si avvicina, ma il momento più interessante di questi giorni sarà la conferenza stampa del Presidente Conte in cui dichiarerà ufficialmente in cosa consisterà la fase2.


Aprire i giornali cartacei e on line in questo periodo non è dirimente per comprendere ciò che realmente accadrà. La verità è che quanto stiamo leggendo in questi giorni sono supposizioni o dichiarazioni d'intenti e solo a DPCM firmato sapremo quali saranno le "regole d'ingaggio" dal 4 maggio.

Le ipotesi per il mondo sportivo ormai le conosciamo: sì agli sport individuali e riapertura dei parchi con ingresso contingentato, per entrambi e per ogni attività, con distanziamento sociale. Su questi due aspetti girano però molte incognite. L'utilizzo e meno delle mascherine è diventato il nuovo tormentone. Il no senza se e senza ma di molti, la stessa ostinazione di chi ritiene che sia indispensabile per la mobilità delle persone; a Torino si ragiona su palestre all'aperto, nello specifico nei parchi cittadini per dare un servizio alla collettività anche perchè gli sport al chiuso e quelli di gruppo sono ancora esclusi, anche nella fase di uscita dal lockdown.

I confini fisici e strutturali di quello che accadrà dal 4 maggio però è il leit motiv di queste ore. Si potrà per esempio andare in bici fuori dal proprio comune? Servirà ancora l'autocertificazione? Per le province di confine con altre regioni sarà possibile "sconfinare" senza incorrere in sanzioni?

I limiti potrebbero riguardare anche le fasce d'età. Su La Stampa di oggi però la forbice è "bambini e over 70", non propriamente gli sportivi; ma quelle fasce la cui semplice uscita di casa è stata preclusa per motivi diversi. Per loro la presenza fuori casa sarebbe ammessa nelle ore centrali della giornata, quella in cui la popolazione (finalmente) tornerà ad essere al lavoro.

Le incognite sono ancora tante. Due essenzialmente: la curva dei contagi e le contrapposizioni politiche che dovranno convergere in un unico documento, quello del prossimo Decreto.

Ci saranno anche i distinguo di quei Governatori che adotteranno misure più stringenti; la necessità che le regole ufficiali siano proposte con un tempo congruo prima del 4 maggio è dunque necessario affinchè dal D Day ogni cittadino conosca le regole del proprio territorio.

A proposito. In Liguria il Governatore Toti dice che sta pensando ad una apertura anticipata dell'attività sportiva. I liguri degli sport individuali incrociano le dita. Non è una decisione però che può essere presa in autonomia. Adottare misure più restrittive rispetto alle decisioni del Governo è nelle facoltà delle singole regioni, per allargare le maglie serve una deroga da Roma. Già l'Emilia Romagna con Bonaccini ci ha provato in questi giorni per riaprire dal 27 aprile alcune filiere produttive ricevendo risposta negativa.

E' ormai questione di giorni, volontariamente non ho più trattato l'argomento mascherine; questione che sui social scatena i podisti; il rumore però delle dita di chi non sa essere moderato nell'esposizione inizia ad essere di un decibel sopra la sopportazione acustica. Come ho letto stamani (ahimè non ricordo più dove) dovrebbe vigere un assioma: Siamo sportivi e gli sportivi rispettano le regole.



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