mercoledì 22 aprile 2020

Ad Aosta 9 magistrati dicono no ai troppi controlli sulle passeggiate

In Val d'Aosta non ci stanno. Nove magistrati di Aosta scrivono una lettera aperta contro il divieto di passeggiate.

Va precisato che i magistrati scrivono in qualità di cittadini, esprimendo lo sconforto nel vedere, in un territorio, come quello montano "ampi dispiegamenti di mezzi per perseguire illeciti che non esistono, poichè è manifestamente insussistente qualsiasi offesa all'interesse giuridico e sociale protetto" come viene riportato nello scritto.

Foto di copertina: Paolo Ranfone

Il punto è che la nostra nazione offre territori molto differenti tra loro, passeggiare in una zona montana, anche allontanandosi dalla propria abitazione per raggiungere un bosco o comunque in una zona isolata tipica anche delle nostri paesaggi  rurali, non riveste una pericolosità tale da giustificare controlli massicci.

I magistrati concludono con una nota polemica " Fermo restando che è compito delle forze di polizia e prima ancora dell'autorità politica che ne dirige l'operare, decidere come e dove concentrare i controlli sull'osservanza delle disposizioni emanate dal governo, è difficile non chiedersi se davvero non si sappia immaginare un modo più utile per spendere il denaro pubblico, in settori dove ce n'è più bisogno per le tante necessità urgenti delle strutture sanitarie o per più seri interventi di prevenzione e protezione degli anziani in strutture di accoglienza".

Senza entrare nella polemica, è sicuramente complicato trovare la giusta misura, a volte forse serve solo un buon di buonsenso sia da parte del controllore nel valutare i singoli casi, sia da parte del cittadino nel non abusarne.



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