venerdì 6 marzo 2020

4 anni di squalifica per la campionessa olimpica Ruth Jebet. Tante le versioni contrastanti dell'atleta

Squalifica di 4 anni per la campionessa olimpica dei 3000 siepi Ruth Jebet.

A dicembre 2017 la Jebet fu trovata positiva all'Epo e a un peptide ormonale.

Ciò che però a più inciso nella squalifica sono state le tante versioni contrastanti fornite dall'atleta all'AIU.

Alla notifica della positività la Jebet avrebbe preso tempo non rispondendo alla richiesta di un secondo campione da parte dell'AIU, inviando poi una mail in cui si difendeva incolpando il fidanzato, che in realtà si è rivelato un prestanome,  di averle fatto delle iniezioni per velocizzare il recupero post allenamento.

Spiegazione che non soddisfa l'AIU che chiede maggiori dettagli, la Jebet che inizialmente si difendeva da sola prende un avvocato che fornisce al tribunale un'altra versione della vicenda.
L'atleta avrebbe ricevuto un pacco proveniente dall'Azerbaijan contenente un multivitaminico ordinato dal suo fisioterapista. 
Multivitaminico che in realtà conteneva le sostanze proibite.

Sentito il fisioterapista nega tutto. Si ricomincia da capo.

La Jebet si eclissa per diverso tempo, l'avvocato lascio l'incarico.

Rintracciata l'atleta decide di farsi difendere da un avvocato di ufficio e si arriva all'ammissione dell'uso delle sostanza proibite.

Una vicenda confusa che forse denota anche di come alcuni atleti possano venire mal consigliati dal loro stesso entourage.
La Jebet non perderà la medaglia olimpica perchè i fatti sono posteriori alla vittoria alle Olimpiadi di Rio.


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