Ora Stephane si divide tra le telecronache sportive, la sua attività come partner tecnico dei prodotti Kalenji, è inoltre membro del comitato sportivo della Agenzia mondiale antidoping, in Francia sono famose le sue campagne contro l'uso di sostanze illecite.
Tra tutte queste attività nella vita di Diagana c'è spazio anche per una grande passione, quella per il sociale, l'atleta fa parte degli sportivi che hanno aderito al progetto "Peace&Sport".
Nella sua presentazione Diagana definisce così il suo obiettivo: " Essere un campione per la pace è uno stile di vita quotidiano. Nelle nostre relazioni e rapporti con le persone è fondamentale la comprensione degli altri. Quando comprendiamo le altre persone e le loro difficoltà, abbiamo tutte le possibilità di superare le differenze. In linea di principio, la differenza è un problema, ma attraverso l'educazione attraverso lo sport e una visione pacifica ci rendiamo conto che conoscere altre persone ci offre magnifiche opportunità."
Con questa visione Diagana correrà la Mezza Maratona di Parigi il 1° marzo con gli occhi bendati, non per una bizzarria, ma per comprendere meglio cosa prova un atleta ipovedente e puntare il focus sulle difficoltà, ma soprattutto sul coraggio di superarle degli atleti con disabilità.
L'atleta ha deciso di mettersi nei panni di un atleta ipovedente, per capire cosa si prova a correre al buio, la paura di cadere, la difficoltà nel trovare il ritmo giusto, il fatto di fidarsi ciecamente, è proprio il caso di dirlo, di un'altra persona che farà da guida.
Stephane, con questa prova, vorrebbe far capire a tutti cosa affrontano ogni giorno gli atleti paralimpici, mettere in luce il loro coraggio nel superare le difficoltà non solo a livello sportivo.
Coraggio che per Diagana fa di loro dei perfetti eroi del quotidiano.
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