lunedì 27 gennaio 2020

Gino Bartali e il Giorno della Memoria. Il 27 gennaio su Bio Correndo

Oggi nel Giorno della Memoria si commemorano le vittime dell'Olocausto, ma si ascoltano e si ricordano anche i superstiti, coloro che sono sopravvissuti e possono ancora trasmettere un insegnamento perchè come disse Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario".

A distanza di 75 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz è sempre più pressante il bisogno di non dimenticare. Tra le tante storie di coraggio quella più vicina al mondo sportivo è forse quella di Gino Bartali. Il grande campione toscano non era ebreo, ma era un Uomo, con la maiuscola, nel senso che aveva quell'umanità e quell'empatia che dovrebbero sempre contraddistinguere la nostra specie.

Bartali a partire dal 1943 prese parte a una rete di salvataggio segreta, con la scusa degli allenamenti faceva da corriere trasportando all'interno del telaio della sua bicicletta dei documenti falsi da consegnare agli ebrei in fuga.
Grazie alla sua popolarità riusciva a evitare i controlli, i documenti gli venivano procurati dal Cardinale Dalla Costa e il ciclista, pedalando come solo sapeva fare lui, li portava al Rabbino di Firenze.

Grazie al suo coraggio Bartali salvò dalla deportazione centinaia di persone e per questo nel 2013 ha ottenuto il titolo di Giusto fra le Nazioni.
Un titolo ottenuto postumo perchè di questa storia Bartali non parlò mai, una storia coraggiosa di cui si è venuti a conoscenza solo recentemente grazie al figlio Andrea, perchè come soleva ricordare il Campione "Il bene si fa, ma non si dice e certe medaglie si appendono all'anima e non alla giacca"

Per saperne di più vi consiglio il libro di Simone Dini Gandini "La bicicletta di Bartali". Un libro per ragazzi, ma che interesserà anche gli adulti. La bicicletta di Bartali



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