giovedì 2 gennaio 2020

Confermata la squalifica di un altro atleta keniano Philip Sanga Kimutai. I casi di doping tra gli atleti africani sono in preoccupante aumento.

E' arrivata a dicembre la conferma della squalifica per 4 anni per il campione keniano Philip Sanga Kimutai.
Kimutai, maratoneta da 2h06' era stato riscontrato positivo a ottobre per uso di testosterone, ora la conferma della squalifica.

Nel 2019 sono stati una cinquantina i casi di positività accertata tra gli atleti del Kenia, i casi di doping sono in preoccupante aumento, come accertato dall'associazione Athletics Integrity Unit, unità indipendente di prevenzione antidoping.  

La Iaaf da gennaio 2019 ha incrementato i controlli e gli atleti in lizza per le Olimpiadi di Tokyo dovranno superare almeno 3 controlli a sorpresa. Procedura abbastanza normale in Europa e negli USA, più complicato in Africa anche per mancanza di laboratori in loco e difficoltà logistiche a rintracciare gli atleti. 

Negli ultimi mesi del 2019 la Wada ha accreditato il primo laboratorio antidoping dell'Africa Occidentale a Nairobi con l'obiettivo di arginare il fenomeno del doping. 
Nel corso del 2020 sicuramente la morsa dei controlli sarà ancora più severa in vista dei giochi olimpici, sono indubbie le capacità naturali degli atleti africani, ma attorno alle loro prestazioni esiste un giro economico consistente che spesso mette a rischio la vita degli stessi atleti con uso di sostanze proibite. 
La più usata rimane l'Epo acquistabile liberamente in farmacia, ma è stato riscontrato anche l'uso di anabolizzanti, di morfina e come anche scritto su questo portale, persino di dosi di veleno per topi. 



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