venerdì 6 dicembre 2019

Nel 2019 si muore ancora di freddo. Il caso di Fanica Burani alla stazione di Tortona

E'accaduto a Tortona un uomo che abitualmente dormiva su una panchina della stazione è stato trovato stamattina in stato di ipotermia.



Alcuni pendolari hanno notato l'uomo riverso sulla panchina, hanno immediatamente avvertito l'ambulanza, ma nonostante il tentativo di rianimazione da parte del medico per l'uomo non c'è stato nulla da fare.

Si tratta di Fanica Barani, di anni 48, di origine rumena era solito dormire sulla panchina al binario 1. Fino allo scorso anno frequentava abitualmente il dormitorio pubblico posto appena di fronte alla stazione, poi per motivi sconosciuti aveva deciso di dormire all'aperto.

Un caso simile è accaduto ieri a Milano e con l'abbassarsi delle temperature probabilmente non saranno casi isolati.

Questa non è la sede adatta per recriminare o farne un caso socio-politico, anche perchè non si conoscono le motivazioni dell'uomo, magari gli è stato offerto aiuto e lo ha rifiutato, rimane il senso di tristezza per una morte che sembra di altre epoche, morire di freddo in una città nel 2019 ha qualcosa di anacronistico.

Senso di tristezza che esprime molto bene Isabella Dallera in un post di Facebook:

Questa mattina è morto di freddo un senzatetto alla stazione di Tortona.
Chi come me ha l'abitudine di prendere il treno ogni giorno sa bene chi fosse, perché dormiva sulla sua panchina al binario 1, sotto una coperta azzurra, circondato dai suoi pochi averi.
Mentre noi festeggiamo il Natale imminente, e ci mancherebbe non fosse così, gli ultimi della società muoiono nell'indifferenza delle istituzioni. Indifferenza che scompare quando si deve parlare di degrado urbano, allora siamo tutti pronti a fotografare il poveraccio di turno che in primavera si accampa ai giardinetti, per poi soccombere in una fredda notte d'inverno.
Non conosco la storia di questo signore, magari non ha voluto essere aiutato, era sicuramente abbastanza schivo: ieri mattina un uomo si è avvicinato al suo giaciglio, probabilmente per vedere se fosse vivo, e lui l'ha scacciato con un gesto stizzito.
Questo non ridimensiona l'accaduto o le responsabilità, che sono assolutamente di tutti.
A Tortona siamo fortunati, non ci sono molte situazioni simili e gli organi di volontariato o i dormitori non mancano e sono un aiuto concreto in questi casi. Siamo fortunati, i nostri occhi non devono essere sottoposti a queste visioni, che tanto ci indignano, così spesso come si è voluto far credere in passato.
Ora, vicino alla sua panchina, ci sono due sacchi della spazzatura pieni dei suoi effetti personali. Ed io sono triste. E dovremmo esserlo tutti.

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