lunedì 23 dicembre 2019

L'ultimo saluto a Monica Cora. Il racconto di Massimo Robiglio

Sabato la tragica notizia della morte di Monica Cora, travolta da un’auto sulla strada provinciale 29 di Rocchetta di Cairo.
Oggi, 23 dicembre alle 15 presso la chiesa parrocchiale di S. Andrea di Rocchetta verranno celebrati i funerali.

Natale tragico per chi resta, così si concludeva il post di sabato. La disperazione è anche di chi ha investito la donna. E' Il Secolo XIX che è riuscito a intervistarlo telefonicamente. E' Massimo Robiglio il nome dell'autista che ha causato la morte di Monica Cora. Stava rientrando da Acqui Terme dove aveva, da allenatore di calcio, svolto una seduta di allenamento. Le coincidenze accompagnano spesso il fato. L'allenamento quel sabato non era previsto, ma a causa delle condizioni meteo del giorno prima, la seduta era stata rinviata a sabato mattina. L'allenamento che inizia con 30' di ritardo rispetto a quanto stabilito, il ritorno a casa su quella strada che inevitabilmente ha segnato la sua vita e quella di Monica e dei suoi amici e familiari. La Fiat Punto, auto che stava guidando, che all'uscita da una curva perde il controllo. Il veicolo che diventa incontrollabile, l'urto con un altro veicolo, contro il guard rail e in tutto questo l'investimento della giovane ciclista che a quanto dichiara Robiglio "si era fermata per sperare che l’auto passasse oltre. Mi sono reso conto di lei quando ormai l’auto le stava finendo addosso".

E' presto per pensare ad un incontro con la famiglia ma è nelle sue speranze per dir loro che ha fatto l'impossibile per evitare l'impatto e che inutile è stato il suo tentativo di raddrizzare il veicolo nel suo moto improvviso.

Le responsabilità verranno accertate, l'incontro sarà possibile solo se la famiglia con il trascorrere del tempo se la sentirà, quel che resta è la morte di una giovane donna di 40 anni e un bimbo di due senza la madre.


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