Nel 1974 Sossi fu sequestrato da un gruppo di brigatisti per circa un mese e liberato in cambio della liberazione di 8 terroristi come contropartita.
Il procuratore generale presso la Corte d'appello Francesco Coco si rifiutò, però, di firmare l'ordinanza di scarcerazione e presentò ricorso in cassazione. Mario Sossi fu comunque liberato, Francesco Coco invece venne ucciso dalle Brigate Rosse nel 1976.
Questa è la parte più pubblica della vita di Mario Sossi, ciò che è meno noto è la vita sportiva del magistrato. Grazie a Giancarlo Vergellato ne sono venuto a conoscenza e da una ricerca sul web ho ritrovato uno scritto di Danilo Mazzone da cui emerge un breve ritratto del magistrato/podista.
Una passione quella della corsa che ha caratterizzato la vita privata di Sossi e che è stata un viatico per superare il trauma del sequestro. Dopo la terribile esperienza della prigionia al magistrato era stata diagnosticata un'extrasistole e il podismo è stato il miglior metodo di cura.
Addirittura dall'entusiasmo del ritrovato benessere fisico Sossi prese parte anche alla Torino - Saint Vincent e alla Genova- La Spezia, nel suo curriculum sportivo anche diverse maratone.
Sossi con il G.S. Alpini è stato l'ideatore della Stragenova. La corsa nata nel 1983 sul percorso Nervi Voltri riusciva a coinvolgere 6000 atleti con runner di altissima qualità.
Nel 1985 per esempio prese parte alla gara Orlando Pizzolato, fresco vincitore della Maratona di New York, che si piazzò solo al 4° posto tanto era alto il livello.
Il magistrato/runner ha continuato ad allenarsi fino ad alcuni anni fa, il suo rimpianto sportivo? Che moglie e figlie non seguissero la sua passione.
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