Per i podisti della zona non sono necessarie le presentazioni, chi non ha visto correre o ultimamente camminare il signor Milone con la sua maglia della Cartotecnica, sempre allegro e sorridente?
Ieri uno dei nostri veterani del podismo ha compiuto 90 anni.
Una chiacchierata con la figlia Michela anche lei podista ne regala un ritratto di un uomo energico, inarrestabile come i carri armati che guidava da carrista nell'Esercito.
Originario di Isernia entra nell'Esercito, i quegli anni si dedica al ciclismo per una squadra amatoriale con buoni risultati, vince poi il concorso in Ferrovia come tecnico specializzato e da qui il trasferimento nell'alessandrino.
La passione per la corsa nasce nel 1972 quando Milone ha 43 anni e decide di smettere di fumare, sua figlia Michela ne ha 14 e rivela delle ottime potenzialità atletiche. Michela da allora ha sempre condiviso la passione della corsa con il padre, anche se ci tiene a precisare che il papà ha fatto più gare e che lei col tempo ha dovuto rivedere i propri obiettivi, ora per entrambi l'importante è continuare a divertirsi.
La prima squadra è il G.P. Montevalenza Terme, una squadra di amici in cui militava anche Giancarlo Rapetti, ora Professore di motoria e coordinatore degli allenatori dell'Atletica Alessandria.
I Milone corrono poi per i Vigili del Fuoco di Valenza, per passare al DLF di Asti e nel periodo più ricco di gare fuori provincia si iscrivono per un gruppo di Modena per poi approdare nella Cartotecnica.
Durante la telefonata Michela si scusa di non aver la memoria per i nomi delle gare e per i tempi che ha il padre, ma in questo caso non è importante il crono quanto l'energia che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere Mario nella sua vita sportiva e non.
Milone, infatti, tra i suoi interessi non ha solo la corsa, mantiene la mente giovane con puzzle e cruciverba oltre a continuare ad essere un aiuto per la sua famiglia nelle varie faccende burocratiche.
Con la moglie ha cresciuto 4 figli e si è occupato di due nipoti.
Proprio la moglie ha rivestito un ruolo molto importante nella vita e nell'attività sportiva, spronandolo e seguendolo nelle gare in giro per il Piemonte e non solo. Una malattia gliela ha portata via nel 2010, un duro colpo per Mario che perdeva la sua compagna di viaggio, la corsa e il popolo podistico sono diventati la giusta medicina contro la tristezza, grazie ai quali Mario ha ritrovato la voglia di andare avanti e di continuare ad essere una solida quercia per la sua famiglia.
Tra i risultati che sicuramente sono rimasti nella memoria della famiglia Milone c'è la conquista del titolo regionale di categorie durante la Mezza di Asti a 76 anni e dopo l'operazione ai menischi.
I podi sono stati tanti e tante le medaglie vinte, che purtroppo sono state rubate circa 15 anni fa, ma sicuramente i ladri non hanno potuto portare via i ricordi o i tanti aneddoti che hanno contraddistinto le gare.
Come quando Milone, durante una gara nelle Marche arriva prima del Campione regionale pari categoria e nel fargli i complimenti si dice contento che Mario abiti in Piemonte e di non averlo come concorrente.
Auguri quindi a Mario di continuare a collezionare ricordi e di mantenere la sua energia e la voglia di muoversi per essere per tutti un esempio di vitalità e di longevità sportiva.
Una chiacchierata con la figlia Michela anche lei podista ne regala un ritratto di un uomo energico, inarrestabile come i carri armati che guidava da carrista nell'Esercito.
Originario di Isernia entra nell'Esercito, i quegli anni si dedica al ciclismo per una squadra amatoriale con buoni risultati, vince poi il concorso in Ferrovia come tecnico specializzato e da qui il trasferimento nell'alessandrino.
La passione per la corsa nasce nel 1972 quando Milone ha 43 anni e decide di smettere di fumare, sua figlia Michela ne ha 14 e rivela delle ottime potenzialità atletiche. Michela da allora ha sempre condiviso la passione della corsa con il padre, anche se ci tiene a precisare che il papà ha fatto più gare e che lei col tempo ha dovuto rivedere i propri obiettivi, ora per entrambi l'importante è continuare a divertirsi.
La prima squadra è il G.P. Montevalenza Terme, una squadra di amici in cui militava anche Giancarlo Rapetti, ora Professore di motoria e coordinatore degli allenatori dell'Atletica Alessandria.
I Milone corrono poi per i Vigili del Fuoco di Valenza, per passare al DLF di Asti e nel periodo più ricco di gare fuori provincia si iscrivono per un gruppo di Modena per poi approdare nella Cartotecnica.
Durante la telefonata Michela si scusa di non aver la memoria per i nomi delle gare e per i tempi che ha il padre, ma in questo caso non è importante il crono quanto l'energia che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere Mario nella sua vita sportiva e non.
Milone, infatti, tra i suoi interessi non ha solo la corsa, mantiene la mente giovane con puzzle e cruciverba oltre a continuare ad essere un aiuto per la sua famiglia nelle varie faccende burocratiche.
Con la moglie ha cresciuto 4 figli e si è occupato di due nipoti.
Proprio la moglie ha rivestito un ruolo molto importante nella vita e nell'attività sportiva, spronandolo e seguendolo nelle gare in giro per il Piemonte e non solo. Una malattia gliela ha portata via nel 2010, un duro colpo per Mario che perdeva la sua compagna di viaggio, la corsa e il popolo podistico sono diventati la giusta medicina contro la tristezza, grazie ai quali Mario ha ritrovato la voglia di andare avanti e di continuare ad essere una solida quercia per la sua famiglia.
Tra i risultati che sicuramente sono rimasti nella memoria della famiglia Milone c'è la conquista del titolo regionale di categorie durante la Mezza di Asti a 76 anni e dopo l'operazione ai menischi.
I podi sono stati tanti e tante le medaglie vinte, che purtroppo sono state rubate circa 15 anni fa, ma sicuramente i ladri non hanno potuto portare via i ricordi o i tanti aneddoti che hanno contraddistinto le gare.
Come quando Milone, durante una gara nelle Marche arriva prima del Campione regionale pari categoria e nel fargli i complimenti si dice contento che Mario abiti in Piemonte e di non averlo come concorrente.
Auguri quindi a Mario di continuare a collezionare ricordi e di mantenere la sua energia e la voglia di muoversi per essere per tutti un esempio di vitalità e di longevità sportiva.
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