La decisione nasce dopo i recenti mondiali di Doha,dove si è assistito a ritiri e malori dovuti alle condizioni di alta temperatura e alta umidità dell'aria, Sapporo si trova a circa 800 km a Nord di Tokyo con temperature medie di 5 o 6° inferiori rispetto alla capitale.
Quest'anno in Giappone sono morte 159 persone per dei colpi di calore e 93000 sono stati i casi di ricovero per le alte temperature.
Il problema relativo alle condizioni climatiche era già stato affrontato dagli organizzatori anticipando l'orario di partenza della maratona maschile e femminile alle 6 del mattino e alle 5,30 per la 50 km di marcia, sono anche stati eseguiti dei test nel mese di agosto negli stessi orari previsti dal calendario olimpico, non sempre, però, i risultati sono stati incoraggianti, un triatleta è stato soccorso per un colpo di calore e diversi spettatori di una gara di canottaggio sono stati ricoverati per lo stesso motivo.
Il maratoneta azzurro, il più grande, ora allenatore, Stefano Baldini in un commento su Facebook concorda con la preoccupazione per le condizioni ambientali, ma considera troppo tardi prendere la decisione di spostare le gare 9 mesi prima.
Dal canto loro la commissione di coordinamento del CIO spiega che visti gli eventi di Doha dovuti alle alte temperature occorre agire in fretta per poter permettere agli atleti di rendere al meglio.
Chi ha ancora in mente l'espressione di Sara Dossena che viene fermata dai giudici perchè sviene per il troppo caldo o Giovanna Epis che viene portata fuori dal campo gara in sedia a rotelle non può che concordare con il CIO, meglio agire per tempo, in modo da poter organizzare il piano B ed evitare eventuali problemi agli atleti.
Un evento come le Olimpiadi non ammette improvvisazioni.
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