lunedì 26 agosto 2019

Sinisa Mihajlovic torna in panchina. Un guerriero anche nei confronti della malattia

Il pomeriggio Bio Correndo è stato su un campo calcistico, non come blogger, ma ugualmente d'interesse più come studio sociologico, ma anche l'aspetto sportivo su movenze, tattiche e cambi improvvisi delle forze in campo non sono state da meno come fonte di riflessione.


E' ripartito il campionato di calcio professionistico e Bio Correndo non cambia registro, restano sempre il podismo e l'Atletica Leggera il focus scantonando in qualche frangente su eventi a carattere generale quando l'emozione di un fatto anche extrasportivo suscita una emozione con la voglia di pigiare i tasti del pc per dare corpo a qualcosa di emotivamente significativo.

Ecco. Rivedere in campo Sinisa Mihajlovic ha suscitato stupore, ammirazione ed anche un filo di commozione da parte di tutti, in modo trasversale aldilà della fede calcistica.

40 giorni fa l'annuncio quasi in lacrime, come dichiarato da lui non per la paura, di essere malato di leucemia e che avrebbe intrapreso le cure per vincere la battaglia e avrebbe continuato la sua attività di allenatore sulla panchina del Bologna.

Mihajlovic ci ha abituato in questi anni a prese di posizione forti, a dire chiaramente che il mondo del calcio e chi ne fa parte è un privilegiato e che la fatica la pressione è un'altra cosa. Ci ha anche abituato al suo temperamento fuori dal comune, un lottatore come lo era stato sui campi da calcio con quel sinistro terribile. E chi si dimentica i suoi gol nella finale di Coppa Italia Roma Torino nei primi anni 90!

Bene ieri a sorpresa si presenta sul campo di Verona dove il suo Bologna era impegnato nella 1^ trasferta di stagione. Entrano i giocatori, ma arriva anche lui. Si pensava che potesse seguire la partita da un box dedicato, ma lui è Sinisa Mihajlovic, non è un "malato" come gli altri.

Cappellino con la visiera, un cerotto che fa capolino sulla spalla, dimagrito e visibilmente provato. Non è il solito Mihajlovic, ma è solo l'esteriorità, quello che lasciano le cure aggressive a cui si sta sottoponendo. Dentro è sempre lui. Il lottatore che tutti conosciamo e presto lo sarà anche nell'aspetto esteriore. Ora però è tempo di curarsi continuando a seguire i suoi ragazzi, perchè lavoro e passione per lui viaggiano di pari passo e quando i due elementi si incontrano non si può fare a meno di viverli. Forza Sinisa!


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