domenica 14 aprile 2019

Facebook, Instagram, Whatsapp in crash... vado a dormire!

Ed è subito paleolitico... così titola Commenti Memorabili.
In effetti dopo essere riuscito a lanciare la T fast 10 di Torino il "down" ha colpito le tre piattaforme di Zuckerberg che tutti noi usiamo. Anche chi per questione di principio non usa i social, non può fare a meno di usare whatsapp e gli stati per raccontarsi.

Un giro con il classico e sempre affidabile sms per vedere che il problema non fosse nel Monferrato e nell'alessandrino e la conferma che il crash era in atto. I siti nazionali e internazionali rimbalzano la notizia che a livello planetario i tre modi di comunicare dell'era attuale sono inutilizzabili e lo saranno, si scoprirà poi, per tre ore.

Nella domenica della informazione podistica per chi come Bio Correndo prova a fare comunicazione è un problema. La disperazione, però non prende il sopravvento. In una giornata tipo se non avessi corso la garetta di paese o la mezza come avevo programmato qualche tempo fa, avrei calzato le scarpe di allenamento e sarei uscito a correre per le colline della Munfrà Valley o nella meravigliosa Cittadella di Alessandria.

Un guaio muscolare mi tormenta nuovamente e allora ho pensato. Sai che c'è?! Che tolgo la suoneria e "fanculo" ai social e ai lanci e vado a dormire, ci sarà tempo per postare, cliccare, condividere, chattare, taggare, mettere like e aspettare la reazione dei social naviganti ai bio pezzi.

2 ore di sonno ristoratore, di quelli in cui ci si sveglia e si cerca di capire in quale giorno, mese, anno si sia tornati, dove ci si chiede il perchè ci si stia risvegliando quando fuori è chiaramente giorno da un pezzo, dove il tepore delle coperte sconsiglia di provare qualsiasi movimento... poi si accende il demone smartphone e i mille bip riportano alla realtà. Siamo tornati nel 2019, al 14 aprile post crash dei social... e allora mi dico. Perchè non avere una finestra di utilizzo o di stop quotidiana? Ce la dovremmo ricavare tutti, io per primo, ma il paleolitico c'è stato imposto, la modernità (?!) è fatta di like, dita che scorrono su uno schermo, colli piegati in giù invece che ben ritti con lo sguardo in avanti o rivolto a qualcosa di "bello". La nausea è evidente, prima o poi scendo, è questione di tempo, ma prima o poi scendo.



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