lunedì 11 febbraio 2019

Maura Viceconte, le vittorie, la battaglia e il suo messaggio

In queste ore la notizia della morte dell'atleta valsusina Maura Viceconte è rimbalzata sui vari mezzi di informazione.
Ormai è ufficiale anche la causa del decesso, Maura si è tolta la vita, in uno dei modi più tragici, impiccandosi nella sua casa di Chiusa San Michele. Non si conoscono le ragioni di un gesto così estremo e forse solo Maura poteva sapere cosa le tormentava l'anima tanto da farla ritirare dalla corsa dell'esistenza,  lei che era abituata a vedere la vita come una maratona e a superarne le difficoltà come si superano i momenti di crisi sportiva.

Ma chi era Maura Viceconte?
Innanzitutto una sportiva. Come lei stessa raccontava in occasione dell'uscita del suo docufilm "La vita è come una Maratona", ha iniziato a correre da bambina e l'attività sportiva l'ha accompagnata nella sua crescita fino a diventare la primatista italiana di maratona, record che è stato poi migliorato da Valeria Straneo di soli 3" e primatista italiana sui 10000 m, primato che resiste dal 2000.
Il palmares di Maura è ricchissimo : bronzo nel 1998 agli Europei di Budapest nella Maratona, argento nella gara a squadre sempre a Budapest. Partecipazione alle Olimpiadi di Atlanta e di Sidney.
Tanti i titoli italiani e le maratone vinte.

Una recente intervista di Giovanni Certomà:



La sua battaglia più importante, però, Maura l'aveva affrontata nel 2007, quando aveva dovuto fare i conti con la diagnosi di carcinoma mammario, diagnosi arrivata poco dopo la morte del padre per un tumore, ma proprio grazie al coraggio che le ha sempre trasmesso il padre e a quelle parole che le ripeteva sempre prima delle gare "Non mollare mai", Maura ce l'ha fatta. Ha affrontato le cure e proprio durante le radioterapie è entrata in contatto con l'associazione Salute Donna Torino e ha messo a loro disposizione la sua esperienza di atleta organizzando corsi di avvicinamento alla corsa per sole  donne  per trasmettere l'importanza dello sport in una fase delicata come la cura di un carcinoma mammario. Maura in una lettera al blog "Per una vita come prima" rimarcava quanto fosse importante prendersi cura di se anche solo un'ora al giorno per mantenere il giusto equilibrio.

Per i suoi 50 anni Maura si è regalata un docufilm, grazie all'aiuto del regista/amico Luigi Cantore, 50 minuti di racconti per ringraziare chi ha contribuito ai suoi successi sportivi, per incontrare gli amici e le rivali di un tempo per ricordare le emozioni vissute.
Il film, però vuole anche trasmettere un messaggio ai giovani, ecco le parole dell'atleta della Val Susa  in un'intervista a La Stampa "Grazie allo sport è possibile tirar fuori le forze che ognuno di noi ha dentro. E' il messaggio che voglio trasmettere ai giovani che sognano di crescere nello sport, ma che vale anche per le sfide quotidiane. "


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Un messaggio che ora suona come un testamento, con l'amarezza che purtroppo lo sport che tanto amava non è più stato sufficiente a salvare proprio Maura.



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