lunedì 3 dicembre 2018

La Genova City Marathon tra polemiche ed emozioni.

Cosa è successo alla Genova City Marathon? Bella domanda.

Il primo segnale lo manda Genova24. L'IRA SOCIAL DEGLI AUTOMOBILISTI. Nel mentre la gara è in corso iniziano a postare sui social la loro ira chi si trova al volante bloccato in qualche incrocio. Nulla di nuovo. Siamo abituati agli insulti e agli "accidenti" di chi considera la corsa una perdita di tempo.

Succede che tanti manifestano la loro soddisfazione per la propria prestazione, altri l'emozione per aver corso in memoria delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi.

Lo tsunami o se preferite in modo meno violento, l'onda anomala arriva da chi inizia a postare sui social ciò che non è andato. Chi come commento ad altri, chi prende tasti e lettere e argomenta. Lo fanno Sole Paroni, Cristina Bava e Astrid Gagliardi, lo fa Cesare Giancarlo Ferrando con "mai visto nulla di simile in 40 anni" e tutti riportano grossomodo le stesse problematiche. Tanti anche come valutazione della gara sulla pagina FB della manifestazione

1) L'assenza di bagni chimici. 766 maratoneti classificati più un numero non disponibile per la corta, la Fantozzi Run. Tutti senza un servizio indispensabile in un evento dal così forte richiamo.

2) La partenza ritardata di 20' senza una indicazione ai podisti sul perchè, ma questo è il meno, ma sul reale momento della partenza della gara. Non è piacevole con temperature miti, non lo è il 2 dicembre.

3) La riapertura al traffico anticipata. Claudio Paglieri, runner giornalista de Il Secolo XIX, scrive di un braccio di ferro fra Polizia Municipale e Comune per una questione di straordinari che avrebbe inciso negativamente sulla gestione della presenza di Vigili ieri mattina. Il tetto massimo di chiusura era fissato in 6 h, allo scoccare della 5^ ora sarebbe stato riaperto il traffico. Gara finita per chi era nelle retrovie.

Quello che è successo dopo è nei racconti dei runner. Chi è arrivato direttamente al traguardo e probabilmente non corso per l'intero percorso, chi ha deciso ugualmente di correre per concludere la provo con un "avanti e indietro" per raggiungere i km di gara giusti. Questa frase è stata proposta da molti, in tutta onestà non l'ho compresa. O si corre sul percorso di gara o non si sta facendo altro. La chiusura anticipata della gara con l'arrivo dei pacer delle 5 h. La coda del gruppo che lamenta il ristoro finale ormai ai minimi termini, maglie finite, ma questa è una costante per molti eventi.


La Fidal Liguria prende le distanze e lo aveva già fatto in settimana. Non era un evento Fidal ed è pacifico, lo si è ripetuto tante volte, ma il C.R. lo ribadisce. IL COMUNICATO DEL PRESIDENTE FIDAL LIGURIA.









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