mercoledì 5 settembre 2018

Ancora il nostro mondo colpito dai soliti atti. Due casi in due giorni. Lo sfogo della Boves Run

Post lunghissimo sulla pagina FB del Boves Run condito di citazioni e di personaggi che ci hanno accompagnato nelle antologie scolastiche, per qualcuno la sintonia è proseguita anche dopo aver lasciato i banchi di scuola.

I problema è ancora lo sbalisaggio, in questo caso l'aver danneggiato una segnaletica che doveva indicare permanentemente il percorso del Bisalta Trail. E' successo anche agli Orange di Azalai quest'anno o forse l'anno scorso. L'AVP501 ha sventolato bandiera bianca a gara in corso proprio ieri. 3 km di sbalisaggio, a rischio anche l'incolumità degli atleti anche per il peggiore delle condizioni meteo.

Nella foto Marco Dalmasso all'opera per la sistemazione della segnaletica

Or dunque? "Nonostante" si riparte e forza Boves Run:

Il post su FB:

Nel presentare la I edizione del Bisalta Trail avevamo scelto, non per caso, un brano tratta da “La luna e i falò” di Pavese. “Un paese vuol dire non essere solo, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.

Questo era quello che pensavamo. Questo è quello che ancora pensiamo alla luce del consenso di atleti, pubblico e volontari che hanno risposto in massa al nostro sforzo organizzativo portando un aiuto concreto che non ha fatto altro che rendere sicura e apprezzata la nostra gara.

Dal nostro punto di vista abbiamo voluto ribadire ancora una volta l'attenzione che Boves Run ha verso il territorio, la sua storia e la sua cultura. Una attenzione che si concretizza in ciò che possiamo fare, organizzare gare! E allora ecco l'impegno per il 25 di aprile con il Trofeo della Resistenza, il trail del mese di maggio, la novità della non competitiva del 23 settembre per ricordare il 75mo anniversario dell'Eccidio di Boves e le consolidate corse di Mellana e del Natale di Solidarietà. Si tratta di un impegno che affrontiamo in qualità di volontari, dedicando tempo e risorse all'organizzazione di ciascuna manifestazione. L'arricchimento che ne abbiamo è di natura morale e questo ci rende fieri di essere cittadini ancora prima che atleti.

Ora, con l'intendo di rendere un servizio alla collettività e al suo territorio, abbiamo deciso di “regalare” alla città una segnaletica permanente dei due percorsi del Trail. Si tratta di un modo per portare i camminatori a conoscere meglio i sentieri percorsi esattamente 75 anni fa dai primi “ribelli”, coloro che sarebbero diventati i partigiani. Per questo, dopo aver ottenuto il parere favorevole dell'Assessore allo Sport Giovanni Pepino, abbiamo commissionato a nostre spese la realizzazione di 40 pali in castagno e 60 frecce, materiale necessario per segnalare il percorso. Con entusiasmo (e olio di gomito), la scorsa settimana abbiamo iniziato i lavori installando i primi quattro pali in zona Costalunga e Tetti Bellone.

A malincuore, nell'affrontare una prima ricognizione, a distanza di meno di una settimana abbiamo visto che i “soliti noti” sono intervenuti rompendo la segnaletica appena fissata al terreno. La cosa, purtroppo non ci sorprende visto che, più volte nelle ore immediatamente precedenti la gara del 20 maggio, la segnaletica “mobile” (nastri, fettucce e frecce) fu rimossa. Addirittura qualcuno venne visto il 19 maggio mentre si “impegnava” in questo modo. Ancora adesso ci chiediamo “a che pro?”. Ma Massimo Gramellini scriveva che “I “se” sono il marchio dei falliti! Nella vita si diventa grandi “nonostante”.”

Questo sarà il nostro punto di riferimento perché andremo avanti “nonostante”!

Abbiamo pali e frecce sufficienti a fare stancare questi “soliti noti”. In più sappiamo anche chi sono e abbiamo testimoni. Forse non leggeranno questo scritto ma sicuramente qualcuno lo riferirà. Vedranno allora come comportarsi. Se proseguire con l'opera di distruzione oppure giungere a più miti consigli.

Leopardi ne “Le Ricordanze” scriveva “Né mi dicea il cor che l'età verde sarei dannato a consumare in questo natio borgo selvaggio, intra una gente zotica, vil”. Fino a prova contraria e...nonostante, a differenza del Poeta, noi non consideriamo il nostro borgo “incivile” ma abbiamo l'obiettivo di “isolare” la gente rozza, per la quale, prosegue Leopardi, la voglia di conoscenza e cultura sono parole strane e spesso oggetto di scherno....

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