venerdì 4 maggio 2018

L'odissea di Francesco Cannito. 48 h per raggiungere Sanremo per essere finisher!

Si chiude il sipario sulla Ultra Milano Sanremo e come si usa per gli eventi di un certo spessore con un comunicato stampa con i numeri dell'evento e i ringraziamenti a chi ha partecipato e a chi c'era.


COMUNICATO STAMPA

Tanti i dati snocciolati, resta il sapore dell'impresa, il dispiacere di chi ha dovuto rinunciare e abbandonare e chi anche non potendo raggiungere Sanremo ha avuto il piacere di esserci con il pensiero del riprovarci il prossimo anno. Essere #BeUltra è anche questo!

Lunedì 30 aprile

Ultra Milano Sanremo e Ultra Trail del Turchino, Milano - Sanremo e Ovada - Genova, trail km. 285.0/44.0 (D+ n.d.)RISULTATI 

L'occasione, in chiusura, è di conoscere l'approccio di un runner, un ultra runner amato da nord a sud della penisola. Il pugliese Francesco Cannito.

Innanzitutto, Francesco: Come stai?

Fisicamente sto bene, se non avessi questo mal di gola, potrei farmi una maratona anche adesso sotto le 4 ore. Ora devo però riprendermi perchè non riesco quasi a parlare. Ho passato giorni difficili tra febbre, sinusite e mal di gola.

E' stata una grande sfida...

Era una gara che sognavo da tempo, volevo a tutti i costi toccare il mare di Sanremo. Mi sono documentato in questi mesi di avvicinamento. L'unica risposta era che oltre alle gambe ci vuole tanta testa, quindi dovevo lavorare per migliorare la testa. 

quindi cos'hai escogitato?

Durante tutti questi mesi ho corso tantissime gare in qualsiasi condizioni atmosferiche e con qualsiasi abbigliamento, la testa mi diceva di non proseguire, ma volevo comunque raggiungere quell'obiettivo che mi ero prefissato.

ho letto che hai anche pensato di rinunciare quando eri già a Milano

Una settimana prima della gara ho corso la maratona di Padova ed ero a mille. Il mercoledì ,però, inizio ad accusare un po' di mal di gola per un colpo d'aria, non ci faccio caso, non sono uno che usa i farmaci tanto facilmente. Il malessere però aumenta. Il venerdì mi alzo alle 2.00 e parto con mia moglie e mio cognato per Milano e nel pomeriggio ritiro il pettorale.

Però qualcosa non va, non ti senti bene, qualche linea di febbre e parti ugualmente.

Sì, è così; durante la cerimonia di apertura inizio a sentirmi strano, sudo a freddo, ho sempre la tosse ed inizio a far fatica a respirare. Ceno e vado a letto presto, la mattina alle 10.00 mi attendeva la gara. Durante la notte la febbre aumenta, prendo una tachipirina, ma non va lo stesso. La mattina mi sentivo uno straccio, non avevo riposato e con mia moglie decido di ritornare a casa .Chiamo il direttore di gara e gli spiego la situazione. Lui è un mio amico, mi conosce bene, facciamo una chiacchierata e mi convince a provarci. Vado alla partenza e ci provo. Lo so, sono pazzo da legare.

Francesco continua...

Parto piano piano. Man mano che passava il tempo mi sentivo  un po' meglio. Avevo solo il mal di gola. Ogni volta però che bevevo, subito si formava  muco solido che dovevo espellere e percepivo una forte nausea. Cercavo di nutrirmi, ma vomitavo in continuazione. Durante la gara ho mangiato pochissimo. Avevo la crew formata da mia moglie e mio cognato che mi seguivano. A Savona ho però mangiato un piatto di spaghetti con frutti di mare e dopo poco mi sentivo meglio. Mai una volta ho pensato al ritiro, la mia mente proiettava sempre quelle immagini degli arrivi al mare di Sanremo.

Siamo a Savona. Da lì al tuo agognato mare di Sanremo è successo altro?

Dopo Borghetto Santo Spirito a Ceriale ho sbagliato strada, pioveva, tirava vento e non riuscivo a vedere la scritta per terra. Sono finito in una stradina chiusa, c'era un capannone illuminato. Uscì il guardiano, gli chiesi la strada per Sanremo. Ero lì in pantaloncini e torcia, di notte, mi deve aver scambiato per un pazzo. Chiamai prontamente gli organizzatori che con molta professionalità mi misero sulla strada giusta. Forse calcolando il tempo ho percorso 4 km in più. L'arrivo a Sanremo, al mare di Sanremo alle 9.38 del lunedì stanchissimo. Finisher e nel tempo limite!

Finisher, la parola magica. Cosa ti ha lasciato l'arrivo a Sanremo?

Non dormivo da moltissime ore. Durante il percorso non ho mai fatto una sosta eccetto qualche minuti nei check point per dare il numero di pettorale e cambiarmi .Non potevo fermarmi, altrimenti visto il passo che avevo non sarei arrivato in tempo. Ora sono sereno. Ho realizzato questo mio sogno, certamente se fossi stato in buone condizioni fisiche sarebbe stato diverso, oltre ad impiegare meno tempo avrei vissuto un bel viaggio, ma sono felice lo stesso, sono sereno, ho spostato l'asticella del mio limite.

Francesco, ora un po' di riposo?

No! Il 20 maggio parteciperò alla Nove Colli Running, 202 km, ma è una passeggiata, la mia testa l'ha corsa già due volte e il 1° giugno una gara in Puglia di 285 km.

Inesauribile! Alla prossima avventura allora...

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