Il comunicato de La Chicchiricchì Run al Carnevale di Ivrea
La Chicchiricchì Run, l’Allenamento di Gruppo per eccellenza nato nel 2014, domenica 11 febbraio ha varcato i confini liguri per arrivare in Piemonte, ad Ivrea, la città del Carnevale, con la Chicchiricchì Run della Battaglia delle Arance, con partenza alle ore 6.30 dal Polo Formativo Universitario Officina H, partner dell’evento.
Più di 50 persone si sono radunate per questa corsa/camminata di quasi 7 km, percorrendo tutto il Centro storico e i giardini lungo la Dora Baltea, il fiume che attraversa la bellissima città di Ivrea, conosciuta, tra l’altro, per aver legato a sé il nome della famiglia Olivetti, mentre i Camion scaricavano le arance per la battaglia del pomeriggio, evento sentitissimo in città.
A metà percorso fagioli grassi e vino rosso dell’Associazione Fagiolata Benefica di Castellazzo e colazione al Polo Officina H con, a seguire, premi ad estrazione per tutti i partecipanti.
Un ringraziamento sentito al Polo Formativo Universitario Officina H che ha organizzato l’evento insieme all’Asd RunRivieraRun ed al Comune di Ivrea patrocinatore della manifestazione.
Nei prossimi mesi il Polo e la Asd RunRivieraRun si faranno promotori di nuovi appuntamenti “Chicchiricchì” aperti a studenti, professionisti sanitari e popolazione con l’obiettivo di promuovere stili di vita sani, opportunità socializzanti e valorizzazione o riscoperta del territorio. Sarà come mettere scarpe da ginnastica e pantaloncini alla poesia del Paesologo Franco Arminio: una corsa a braccia aperte per accogliere il giorno fanciullo al ritmo delle emozioni
“Prendi un angolo del tuo paese e fallo sacro. Vai a fargli visita prima di partire e quando torni. Stai all’aria aperta almeno due ore al giorno. Ascolta gli anziani, lascia che parlino della loro vita. Fatti delle piccole preghiere personali e usale. Esprimi almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dai attenzione a chi cade. Leggi poesie ad alta voce. Fai cantare chi ama cantare. Prova a sentire il mondo con gli occhi di una mosca, con le zampe di un cane.”
(Da Cedi la strada agli alberi F. Arminio)
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