martedì 30 gennaio 2018

"Prima Uomini e Donne, poi Atleti". L'insegnamento di Cesare Manzotti

La mitica pista XXV Aprile, la montagnetta, l'ippodromo. Luoghi che hanno il sapore della leggenda. Esagero? Assolutamente no!

A dicembre nientemeno che Alberto Cova a Treville raccontava con gli occhi lucidi allenamenti duri e di piccole grandi amicizie nate proprio in quei campi di allenamento. Rivalità, "clan" contrapposti, amicizie, agonismo, qualità, sudore, fatica e voglia di emergere.

Sono passati tanti anni e l'Atletica Leggera italiana è in decisa sofferenza rispetto ai campioni anni 80/90, ma c'è chi fa della passione e dell'Amore per il mondo della regina degli sport il cardine delle proprie giornate o quanto meno cerca di realizzare il meglio con le proprie possibilità.

Un preambolo lungo per raccontare della trasferta a Milano per un allenamento di quelli dove, metaforicamente, si sputa sangue per Machmach e Yally accompagnati da coach Labate. I tre però non erano soli. A far da sparring partner Juarez Isalbet. Un atleta che indossa i colori cremisi delle Fiamme Oro. Una mattina ricca di stimoli e spunti con lavori diversi per i due alessandrini. A scalare per Mach e dei 400 per Yally. Focus per il primo i 400 e gli 800, 1500 e 3000 per il secondo a Padova nel prossimo fine settimana per poi puntare dritto agli italiani di Ancona.

Una presenza sul campo di allenamento merita una presentazione. Cesare Manzotti. Allenatore che per il pubblico del solo "bitume" o del solo "trail" merita due parole di presentazione. Attualmente collabora con l'Athletic Club Bolzano, ma è stato soprattutto responsabile tecnico, negli anni d'oro del Pro Patria. Ha quindi allenato atleti che hanno fatto la storia dell'Atletica Leggera seguendo italiani e stranieri che si sono imposti nella velocità, nei salti e negli ostacoli. Qualche nome? Arlati 13'25" nei 5000, Carlo Grippo 800 mt due volte alle Olimpiadi e Farina 20"70 a Montreal, Mauro Zuliani detentore del record italiano dei 400 per 21 anni, Magda Maiocchi miglior prestazione italiana negli 800 il primo anno che li ha corsi, Fausto Frigerio ostacolista da 13"70 e lunghista da 8,15,  record italiano e europeo di club nella 4×100 con la Pro Patria e molti altri di livello e una cinquantina di azzurri assoluti con 6 medaglie alle Olimpiadi e un mondiale indoor femminile nei 1500.

Il suo insegnamento però esula dalla nuda e cruda prestazione. Così Francesco Labate:"Ogni volta ci insegna principalmente a non dimenticare che davanti abbiamo Uomini e Donne e poi Atleti"






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