martedì 10 novembre 2015

La "Bella avventura" nella Mezza di Pier Marco Gallo

LA “MIA” MEZZA…VE LA RACCONTO
Sapevo di avere nella gambe non più di 15 km ad un ritmo “decente” e perciò mi era prefisso di stare almeno sotto l’ora e 45…beh ci sono riuscito! Si arriva al solito presto, ma il piazzale 1° Maggio è già in pieno fermento.
Ottimo lavoro della Protezione Civile che fa parcheggiare le auto con un criterio che noi da soli non avremmo. Soliti incontri e soliti discorsi pre-gara con ricerca del caffè e di una prima “passata” ai WC. Mi cambio con calma e vedo che tutto il necessario sia a disposizione: satellitare, maglia con il numero ed i miei ”bombardieri”, niente paura, solo un paio di “energenplus” che al bisogno ti tirano su gli zuccheri che i km inesorabilmente consumano. Un po’ di vaselina alle “tette” (mi perdonino le signore per questa invasione di campo) perché con due maglie lo sfregamento è garantito e poi sotto la doccia sono dolori. Riscaldamento con i miei soliti 2/3 km ed alcuni allunghi. Poi ancora una sosta per diminuire i “liquidi” in eccesso che sono sempre tanti nel pre gara. Si vedono tante persone conosciute allineate sotto l’arco, si saluta, si fa qualche battuta e ci si allinea rallegrati dal “microfono” di Damiano. Non fa freddo ed è un bene perché berretti e guanti per una volta stanno nella borsa. Damiano ci dice che la pistola è rotta e si partirà con il fischietto. Ho vicino a me Giancarlo Moda della Boggeri, uno della “mia” e particolarmente bravo, tanto bravo che al via mi “sparisce”. Prima di passare sotto l’arco trascorrono 20 secondi (ok me li leverò dal tempo finale!). Primo km lento con tanta gente intorno che resta difficile da superare. Poi il  serpentone si scuote con un movimento quasi percepibile ed iniziano a formarsi i “trenini”. Inizio a sorpassare con l’occhio sempre attento al passo che non voglio sia troppo veloce. Mi tengo poco sotto 4’50 al km, poi vedrò. Al 4° km ci si divide e quelli della 10 e un po’ deviano e noi dritti. Continuo nel mio ritmo e, incredibile, continuo a passare qualcuno che, evidentemente è partito davantissimo. Si entra in Castelspina e si trovano alcuni saliscendi non troppo impegnativi, ma sempre saliscendi con salita dopo un tratto di discesa (ovvio trattandosi di saliscendi), si passa anche Sezzadio. I km scorrono davvero veloci e la temperatura è ideale. Niente problemini muscolari, che goduria! Vedo in lontananza ma non troppo uno che mi sembra il Moda. Allora non è poi così lontano visto che i Mocci ed i Cravin sono fuori della mia portata. Piccolo stop al ristoro del 10° ed avvicinamento al “presunto” Moda. Cavolo non è lui, è Mario Bergaglio lo saluto e lo supero, non è nella sua forma migliore in queste ultime gare. Ma quante ne ha corse in questa stagione! I km passano e continuo a superare qualcuno. Io, da buon maratoneta, le curve le taglio. Si fa meno strada. Verso ilo 13° raggiungo Caterina Nardini, la moglie di Filippo Tagnesi, che sta andando davvero bene. La supero non di molto, tanto è che al ristoro del 15° mi “frega” e passa avanti. Io ai ristori non riesco a bere correndo e devo camminare per una decina di metri. Mi raggiunge Roberto Nervi dell’Ovadese, mi accodo, ma va troppo forte sui 4’25”. Poco dopo vedo l’inconfondibile figura di Moda, stavolta è lui. Sarà ad un centinaio di metri e dopo un km gli sono dietro e riprendo anche la Caterina che si stupisce perché non si era resa conto di avermi passato. Arriviamo così verso il 17° e dove c’è lo spugnaggio passo Moda che, praticamente si ferma (dopo mi hanno detto che aveva dei problemi muscolari). Mi rincresce perché mi avrebbe fatto piacere “lottare” un po’ tanto mancano poco più di 3 km e mi sento davvero bene. Finirò ben prima dell’ora e 45. Con Caterina ce ne andiamo di buon passo verso il traguardo superando ancora qualcuno. All’ultimo km arriva suo marito Filippo Tagnesi, grande e bravo podista, che ha fatto la 10. Siamo in un gruppetto e seguo una ragazza che ha allungato davvero bene. Caterina mi dice di andare pure se ne ho ancora e lo faccio. Le ultime centinaia di metri sono davvero una favola. Sto bene e mi godo l’arrivo, con un po’  in apprensione per un’ambulanza con sirena attivata che sta praticamente sul traguardo. Passo sotto l’arco e Damiano dice il mio nome. E’ già un premio, piccolo, ma gradito. Fine della fatica in 1:42’14” (1:41’56” se tolgo i 20” iniziali). In tutti e due i modi mi va benissimo. Sono 4° di categoria e secondo nella classifica del Campionato Regionale UISP (cavolo il primo a fatto 1:28’ e qualcosa!!!). Sono davvero contento, per niente affaticato e mi godo il dopo gara. Bella avventura e grazie a tutti quelli che mi hanno accompagnato anche per qualche metro, anche con un semplice cenno di saluto a condividere la mia stessa fatica e le stesse emozioni.

Ciao Pier Marco Gallo

3 commenti:

  1. Bravo Pier Marco, sia per reportage scritto molto bene che per la gara ;)

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  2. Ho letto il commento di Mattia Bianucci che ringrazio, anche lui scrive bene e cerca, come me di trasmettere qualcosa che la "gara" riesce a darci. Io sono meno "chiuso" di lui, ma anche le mie andature mi consentono una maggiore "libertà" nonostante le 66 "primavere. Grazie anche a Gian Carlo Moda che mi ha telefonato per ringraziarmi. Queste piccole cose, questi apprezzamenti sono le mie "vittorie" le più belle...a presto a tutti Pier marco

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