giovedì 8 ottobre 2015

Il Grandangolo di Pier Marco Gallo

LA “MAGGIORE ETA’ DEI “BRICCHI DI SERRAVALLE”
Ai 21 anni era un tempo fissata la “maggiore età”, quella in cui si diventava “grandi” e, finalmente, si avevano le chiavi di casa. Anche la gara di domenica 4 a Serravalle con le sue 21 edizioni ha raggiunto questo, un tempo, attesissimo e sospirato traguardo.
Dissertazioni  a parte Serravalle ha allestito davvero una bella competizione e, complice una temperatura gradevole, ha registrato un ragguardevole numero di presenze, oltre 170 tra competitivi e non. Il percorso di gara è sempre lo stesso da molte edizioni, fatto che permette ad ognuno di noi il raffronto  con i tempi degli anni passati. Certamente il far intervenire la Polizia Locale ed un carro attrezzi per rimuovere due o tre auto, anzi crediamo una sola, ed un camper che poi è stato lasciato lì, potrebbe far pensare ad un eccesso di zelo. Ma se i cartelli di divieto di sosta sono stati posizionati nei tempi e nei modi previsti, non ci sono se e ma che tengano. Venendo allora alla gara e vista la presenza di Corrado Pronzati ed Ilaria Bergaglio i dubbi sui vincitori non potevano davvero esistere. Ma se in campo maschile la previsione si è puntualmente avverata con tanto di record della gara 40’07” per il portacolori del CFFS Cogoleto, al femminile un calo fisico della bravissima Ilaria ha aperto la strada del successo all’altrettanto brava Claudia Marchisa della SAI in 51’19”. Per i “nostri” rigorosamente due ATA e due Acquirunners prove davvero soddisfacenti con le ATA Concetta Graci 71^ e 6^ donna al primato in categoria e con Luciana Ventura al 131° posto, ma con un sensibile “passo in avanti” nella percorrenza delle distanze medio/lunghe. Al duo Acquirunners la 40^ piazza per Mauro Nervi che ha ottimamente chiuso in poco più di 51 minuti e la 77^ per Pier Marco Gallo che ha anche conquistato la terza piazza in categoria. Ancora da lodare la prova di Simone Canepa 4° assoluto, Avis Casale nelle gare a “targa” AICS, ma Acquirunners in tutte le altre. In altro resoconto ci siamo “permessi” di definire questa gara una delle migliori dell’intero “tour”. Se un piccolo appunto si può fare è quello dei tempi finali che per non pochi atleti sono risultati superiori anche di circa 1 minuto a quello del proprio cronometro, ma non crediamo sia un problema insormontabile.  Non ce ne voglia nessuno di questa personalissima scelta, ma davvero il percorso è molto bello senza quelle “impennate” che rendono certe gare un poco difficili da “digerire” e spesse volte ci fanno già partire con il pensiero di come sapremo affrontare quella certa salita. Se a questo si va ad aggiungere la tranquillità della bocciofila che ha ospitato tutta la logistica, il puntuale presidio di ogni incrocio ed un traffico abbastanza attento e disciplinato al rispetto dei podisti, non si può che essere soddisfatti di aver preso parte a questa competizione. Come in un “film già visto” ci siamo ricordati di avere  preso parte, in passato, a questa gara. Sfogliando le agende degli scorsi anni si arriva finalmente al 2009 ed alla presenza di allora. Sei anni fa 15 secondi in meno e tutti maturati nel primo km. Bella soddisfazione personale! Mantenere sempre lo stesso percorso significa anche questo. Questa settimana non ci siamo volutamente addentrati in altre gare “fuori piazza” nella consapevolezze che sui vari siti ed in primis su “Bio” si troverà il resoconto di tutto quello che si è “corso”. Già da domenica 11 ci attendono le “Mezze” partendo da Novi. Queste sono gare davvero affascinanti perché non richiedono la preparazione di una maratona anche se 21 km non sono uno scherzo se si vogliono affrontare in tempi “decorosi”, diciamo non oltre l’ora e 45/50’. Ma il fascino resta, il fascino di quel “serpentone” che si muove veloce all’inizio e poi sempre più “stancamente sino alla sua conclusione. E poi il “serpentone” con il passare dei km si frantuma in tanti piccoli pezzi, in drappelli di podisti che hanno la stessa andatura e che si raggruppano quasi a farsi forza per arrivare al traguardo. Il vero “senso” di queste gare non sono i migliori che “sfrecciano” via velocissimi, poco sudati e poco contratti  Il vero senso è la “pancia” della gara dove ci si “arrabatta” per cercare il personale, dove ci si danna per superare la crisi, dove si cammina anche, pur di arrivare a tagliare il traguardo. Ciao alla prossima 
Pier Marco Gallo

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