Il Grandangolo di Pier Marco Gallo
LA “MAGGIORE ETA’ DEI “BRICCHI DI SERRAVALLE”
Ai 21 anni era un tempo fissata la “maggiore età”, quella in cui si
diventava “grandi” e, finalmente, si avevano le chiavi di casa. Anche la gara
di domenica 4 a
Serravalle con le sue 21 edizioni ha raggiunto questo, un tempo, attesissimo e
sospirato traguardo.
Dissertazioni a
parte Serravalle ha allestito davvero una bella competizione e, complice una
temperatura gradevole, ha registrato un ragguardevole numero di presenze, oltre
170 tra competitivi e non. Il percorso di gara è sempre lo stesso da molte
edizioni, fatto che permette ad ognuno di noi il raffronto con i tempi degli anni passati. Certamente il
far intervenire la Polizia Locale
ed un carro attrezzi per rimuovere due o tre auto, anzi crediamo una sola, ed
un camper che poi è stato lasciato lì, potrebbe far pensare ad un eccesso di
zelo. Ma se i cartelli di divieto di sosta sono stati posizionati nei tempi e
nei modi previsti, non ci sono se e ma che tengano. Venendo allora alla gara e
vista la presenza di Corrado Pronzati ed Ilaria Bergaglio i dubbi sui vincitori
non potevano davvero esistere. Ma se in campo maschile la previsione si è
puntualmente avverata con tanto di record della gara 40’07” per il portacolori
del CFFS Cogoleto, al femminile un calo fisico della bravissima Ilaria ha
aperto la strada del successo
all’altrettanto brava Claudia Marchisa della SAI in 51’19”. Per i “nostri” rigorosamente due ATA e due Acquirunners prove
davvero soddisfacenti con le ATA Concetta Graci 71^ e 6^ donna al primato in
categoria e con Luciana Ventura al 131° posto, ma con un sensibile “passo in
avanti” nella percorrenza delle distanze medio/lunghe. Al duo Acquirunners la
40^ piazza per Mauro Nervi che ha ottimamente chiuso in poco più di 51 minuti e
la 77^ per Pier Marco Gallo che ha anche conquistato la terza piazza in
categoria. Ancora da lodare la prova di Simone Canepa 4° assoluto, Avis Casale
nelle gare a “targa” AICS, ma Acquirunners in tutte le altre. In altro
resoconto ci siamo “permessi” di definire questa gara una delle migliori
dell’intero “tour”. Se un piccolo appunto si può fare è quello dei tempi finali
che per non pochi atleti sono risultati superiori anche di circa 1 minuto a
quello del proprio cronometro, ma non crediamo sia un problema insormontabile. Non ce ne voglia nessuno di questa
personalissima scelta, ma davvero il percorso è molto bello senza quelle
“impennate” che rendono certe gare un poco difficili da “digerire” e spesse
volte ci fanno già partire con il pensiero di come sapremo affrontare quella
certa salita. Se a questo si va ad aggiungere la tranquillità della bocciofila
che ha ospitato tutta la logistica, il puntuale presidio di ogni incrocio ed un
traffico abbastanza attento e disciplinato al rispetto dei podisti, non si può
che essere soddisfatti di aver preso parte a questa competizione. Come in un
“film già visto” ci siamo ricordati di avere preso parte, in passato, a questa gara.
Sfogliando le agende degli scorsi anni si arriva finalmente al 2009 ed alla
presenza di allora. Sei anni fa 15 secondi in meno e tutti maturati nel primo
km. Bella soddisfazione personale! Mantenere sempre lo stesso percorso
significa anche questo. Questa settimana non ci siamo volutamente addentrati in
altre gare “fuori piazza” nella consapevolezze che sui vari siti ed in primis
su “Bio” si troverà il resoconto di tutto quello che si è “corso”. Già da
domenica 11 ci attendono le “Mezze” partendo da Novi. Queste sono gare davvero
affascinanti perché non richiedono la preparazione di una maratona anche se 21 km non sono uno scherzo se
si vogliono affrontare in tempi “decorosi”, diciamo non oltre l’ora e 45/50’.
Ma il fascino resta, il fascino di quel “serpentone” che si muove veloce
all’inizio e poi sempre più “stancamente sino alla sua conclusione. E poi il
“serpentone” con il passare dei km si frantuma in tanti piccoli pezzi, in
drappelli di podisti che hanno la stessa andatura e che si raggruppano quasi a
farsi forza per arrivare al traguardo. Il vero “senso” di queste gare non sono
i migliori che “sfrecciano” via velocissimi, poco sudati e poco contratti Il vero senso è la “pancia” della gara dove
ci si “arrabatta” per cercare il personale, dove ci si danna per superare la
crisi, dove si cammina anche, pur di arrivare a tagliare il traguardo. Ciao alla
prossima
Pier Marco Gallo
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