Cara Norma, caro Paolo. Ci siamo sportivamente lasciati ad agosto 2014 dopo la corsa di Trisobbio dove feci bene, ma da lì a pochi giorni un forte dolore al basso ventre mi bloccò e per diversi mesi rimasi in balia dell'infortunio.
Tralasciando le traversie passate, sono passati 9 mesi, un'infinità di tempo, durante il quale ho anche pensato che non sarei più riuscito a correre. Ho riprovato in diverse occasioni a riprendere, ma dopo poche uscite i dolori tornavano e così ho desistito e ho iniziato a camminare. Francamente? Camminare mi annoia anche se avevo buona compagnia. Correre è un'altra cosa e come dice l'adagio, il tempo ha fatto il suo corso. Non sento più il fuoco dell'agonista di un tempo e non mi sento così legato alla corsa come credevo. Questa inattività prolungata è stata psicanalitica e ho trovato motivazioni e soddisfazioni diverse in altre passioni. Ho pensato di andare a nuotare per non rimanere inattivo, ma la corsa è il gesto più rapido che ci sia. Apri l'uscio di casa e sei già in movimento. Questo è l'aspetto fondamentale. La praticità della corsa e non un Amore tout court. Affermazione impopolare. Mi piace correre of course, ma senza idealizzarla come forse è successo in passato. Quindi? Quindi correre senza meta e senza obiettivi non mi diverte, ho bisogno che sia strutturata e variegata nell'arco della settimana. Al momento sono arrivato al "lunghissimo" di ben 40 minuti senza dolori e forse è ora di inserire qualcosa per svegliare un corpo appesantito e affievolito da tanti mesi sedentari. Senza obiettivi al momento particolari, ma solo tornare ad essere un runner fisicamente integro. Che ne dite? Torniamo ad essere squadra?Tra l'altro Norma hai avuto un riconoscimento ufficiale dalla Fidal Sardegna per il tuo operato da istruttore ed io posso fregiarmi di avere un allenatore titolato (lo so che stai gongolando). Correre è un gesto solitario, ma condividerlo con voi ha per me un significato speciale.
Tralasciando le traversie passate, sono passati 9 mesi, un'infinità di tempo, durante il quale ho anche pensato che non sarei più riuscito a correre. Ho riprovato in diverse occasioni a riprendere, ma dopo poche uscite i dolori tornavano e così ho desistito e ho iniziato a camminare. Francamente? Camminare mi annoia anche se avevo buona compagnia. Correre è un'altra cosa e come dice l'adagio, il tempo ha fatto il suo corso. Non sento più il fuoco dell'agonista di un tempo e non mi sento così legato alla corsa come credevo. Questa inattività prolungata è stata psicanalitica e ho trovato motivazioni e soddisfazioni diverse in altre passioni. Ho pensato di andare a nuotare per non rimanere inattivo, ma la corsa è il gesto più rapido che ci sia. Apri l'uscio di casa e sei già in movimento. Questo è l'aspetto fondamentale. La praticità della corsa e non un Amore tout court. Affermazione impopolare. Mi piace correre of course, ma senza idealizzarla come forse è successo in passato. Quindi? Quindi correre senza meta e senza obiettivi non mi diverte, ho bisogno che sia strutturata e variegata nell'arco della settimana. Al momento sono arrivato al "lunghissimo" di ben 40 minuti senza dolori e forse è ora di inserire qualcosa per svegliare un corpo appesantito e affievolito da tanti mesi sedentari. Senza obiettivi al momento particolari, ma solo tornare ad essere un runner fisicamente integro. Che ne dite? Torniamo ad essere squadra?Tra l'altro Norma hai avuto un riconoscimento ufficiale dalla Fidal Sardegna per il tuo operato da istruttore ed io posso fregiarmi di avere un allenatore titolato (lo so che stai gongolando). Correre è un gesto solitario, ma condividerlo con voi ha per me un significato speciale.
Ecco Norma durante la festa dell'atletica sarda:
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