La fiction sulla storia di Pietro Mennea ha riscosso un notevole successo e sia Matteo che io diciamo la nostra. Per ospitalità prima la parola a Matteo:
Su Rai Uno domenica e lunedì è andato in onda lo sceneggiato su Pietro Mennea. Atteso da tanti e visto da 5,3 milioni di spettatori la prima sera e 6,7 circa la seconda. Ero Scettico e temevo una storia banalizzata senza rispettare il valore storico di un grande atleta e.. CLICCA QUI per il resto dell'analisi di Matteo Piombo
Ecco invece come ho vissuto io la due giorni di Rai Uno:
La mia adolescenza sportiva è successiva alla storia agonistica di Pietro Mennea ed io sono cresciuto a pane e acqua dolce clorata. Le mie icone di gioventù sono tutte nell'ambito natatorio da Mark Spitz (di rimando dal recente passato) a Matt Biondi, da Krisztina Egerszegi a lui l'idolo fatto persona Giorgio Lamberti il recordman mondiale dei 200 sl per un decennio ed i successivi Popov e gli australiani imprendibili. Il mio interesse per l'Atletica è recente, recentissimo e le mie fondamenta sono traballanti. Di Mennea sapevo poco, giusto i risultati più importanti, la forza di volontà fuori dal comune e soprattutto il suo post agonismo fatto di lauree, libri scritti e impegno politico e lavorativo extra sportivo. Ho così seguito con interesse la fiction dei giorni scorsi e l'ho seguita con l'atteggiamento non del documentario ma della storia romanzata. A differenza di Matteo che conosce certamente i dettagli delle gare e del periodo storico dell'Atletica anni 70 e 80 (per esempio io non so chi sia il personaggio Fidal "Masi" che lui invece ha "battezzato") non ho i parametri per capire alcune dinamiche e ho dovuto cercare alcune informazioni dopo aver visto le due puntate; ma ai miei occhi è stata una rivelazione e chissenefrega se i personaggi sono stati edulcorati (Vittori a quanto ho letto era decisamente più severo) o rivisitati, quel che ne è uscito è una spot per il nostro mondo e una conoscenza maggiore e migliore di Pietro Mennea come Atleta e Uomo. Da lunedì sera anche lui è nel mio Olimpo degli Atleti con un'aurea particolare quella della leggenda. Insieme a Tommy Smith (il duecentista del film) Bob Beamon e Dick Fosbury, c'è anche lui Pietro Mennea da Barletta, la freccia del Sud.
Fausto Bio Correndo
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