ANCORA SUCCESSI PER
ATA ED ACQUIRUNNERS
Nel fine settimana podistico i
portacolori delle due società termali hanno riconfermato, con le loro
prestazioni, l’ottimo momento che i nostri atleti stanno attraversando. Sabato
28 pomeriggio in quel di Mombarone, ad Acqui Terme si è disputato il 6° Cross
del Tartufo, programmato originariamente per
il 7 Febbraio e rinviato per
maltempo.
Sui 4 impegnativi giri del percorso per 5.4 km totali, lotta accesa tra Maurizio Di Pietro Solvay,
primo in 20’23” e Saverio Bavosio ATA 20’33” che solo a poche centinaia di
metri dall’arrivo ha ceduto il passo alla maggiore esperienza dell’avversario.
Tra le donne, tutte raggruppate nella prima delle due serie, ha vinto Susanna
Scaramucci Atl Varazze/Ovada in Sport 25’55” su Annalisa Mazzarello At.l Novese
26’02”. Molte le presenze di atleti di
casa che, specie con l’ATA, hanno “affollato” le prime dieci posizioni della
classifica maschile. Non esaltante la numerica dei presenti, solo 45, ma forse
la stagione dei cross è già un po passata.. La gara sotto l’egida dell’ATA ha
altresì laureato i Campioni Provinciali UISP di specialità che per gli acquesi
hanno visto la conquista di tre titoli con gli ATA Saverio Bavosio , Alberto
Nervi ed Andrea Verna. Domenica 29 si è dimostrata una giornata davvero ricca
di gare con le importanti “mezze” di
Milano e Torino, con la prima “mezza” di Savona, con la “Corsa del Biscione a
Genova e la conclusione della 24 x 1 ora di Asti. A tutte queste gare si è aggiunta
una competizione AICS a Pietra Marazzi il “Passaggio a Nord Ovest” di 25 km competitiva e di 10 km non competitiva. Numeri
non esaltanti anche qui con circa un centinaio di partenti tra le due gare.
Nella “lunga”, un trail molto impegnativo con 63 classificati si sono davvero
magnificamente comportati gli atleti di casa nostra con il secondo posto
assoluto di Angelo Panucci Acquirunners e Concetta Graci ATA. Ottimi
piazzamenti in categoria per Marco Riccabone 6° assoluto e Pier Marco Gallo
29°, entrambi Acquirunners. Dicendo della gara si può senza ombra di dubbio
definirla “impegnativa” con un percorso quasi totalmente in sterrato condito
spesso da fango, con salite e successive ripide discese davvero a prova di
muscolatura. Se poi a tutto questo si unisce una giornata certamente dalle temperature
non in linea con la stagione e la “non abbondanza” di punti di ristoro (solo
tre sui 25 km )
si può affermare che per gli atleti aver portato a termine la gara
rappresenta gia di per se un’impresa. Ed a questo proposito ci sta un piccolo
appunto per l’organizzazione e riguarda sia i ristori un poco troppo scarsi, ma
qui si poteva anche supplire portandosi dietro delle bevande, ma, e
soprattutto, per la segnaletica che in alcuni punti ha dato adito a dubbi. Ci
viene da pensare che coloro che l’hanno posizionata non siano dei podisti,
perché chi corre la segnaletica se la deve trovare “in faccia” e non di fianco
e nei bivi importanti e nelle biforcazioni dubbie i segnali andrebbero ripetuti
dopo qualche metro per dare a chi corre la sensazione di essere sulla strada
giusta. In una gara non c’è nulla di più frustrante che credere di essere fuori
del tracciato e pensare di aver buttato
via inutilmente tanta fatica per un segnale mal posizionato. Siamo fermamente convinti che chi traccia sia a
perfetta conoscenza del percorso, ma chi gareggia il percorso molto spesso non
lo conosce ed è proprio a questo fatto che la segnaletica deve ovviare. Ma, come si usa dire tra i podisti, più le
gare sono difficili più piacciono ed i propositi di “non la faccio mai più”
nell’immediato dopo gara, lasciano, dopo poche ore, il posto al desiderio di
ritornare a farla.
Prima del via un doveroso e
commovente ricordo per Angelo Seriolo per anni brillante atleta della podistica
Peralto di Genova che dopo una lunga malattia ha deciso di guardare le nostre
gare dall’alto. Lo ricordiamo tutti con affetto e lo ricordiamo una decina di
anni fa e forse più quando, giudice il Maestro Colla, il nostro Angelo in
categoria era pressoché imbattibile. La speranza è che anche da dove ora si
trova ci sia qualcuno che qualche “garetta” la organizza e Lui sarà sicuramente
tra i primi.
A causa di una “diatriba” nella quale non
è nostro compito entrare, tutte le gare in pista programmate ad Acqui Terme si
svolgeranno al Geirino di Ovada, ma qualsiasi sia la ragione ed il contendere
non riteniamo giusta una cosa del genere. Nei 5000 di martedì sera ad Ovada,
appunto, buona presenza di atleti con una sessantina di iscritti suddivisi in
tre serie. Nella prima con schierate al completo le “ragazze” lotta sino
all’ultimo metro tra Alina Roman Atl Varazze prima in 20’59” seguita pochi
metri dalla coppia Annalisa Mazarello Atl Novese e Sandra Belletti Brancaleone
che in quest’ordine sono andate ad occupare i rimanenti gradini del podio. La
terze ed ultima serie ha visto schierati gli atleti accreditai dei migliori
tempi, ma non c’è stata lotta, troppo evidente la supremazia di Gabriele
Gagliardi Vittorio Alfieri Asti, “scappato” subito dopo il via e che ha chiuso
nel buon tempo di 16’09” davanti al duo Ata Saverio Bavosio, Achille Faranda,
giunti nell’ordine ed unici a non essere stati doppiati da uno scatenato
Gagliardi. Buono l’approccio alla pista che, ultimamente, sembrava pagare uno
scarso interesse da parte degli atleti che dimenticano quanto la pista sia
importante nel loro percorso podistico e nella loro crescita.. Detto della gara
ora ci attende il “trittico” pasquale con la domenica a Carpeneto, il lunedì a
Strevi ed il mercoledì sera ancora al Geirino di Ovada per il “classicissimo” 1500 in pista. Buone corse
ed auguri a tutti.
Pier
Marco Gallo
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