Il post sulla Corsa Storica di Arma di Taggia ha sollevato,
in alcuni lettori del blog e frequentatori della mia pagina facebook, qualche
perplessità (giustificata, il primo ad essere dubbioso sono stato io) e toni a
mio avviso un po’ fuori luogo (con accuse di superficialità che spero di
smentire).
All'accusa di aver sollevato la questione per motivi razziali ho ritenuto di dover puntualizzare e ricostruire le mie ricerche. La cosa mi spiace e voglio provare a spiegare come sono arrivato a scrivere quel post.
All'accusa di aver sollevato la questione per motivi razziali ho ritenuto di dover puntualizzare e ricostruire le mie ricerche. La cosa mi spiace e voglio provare a spiegare come sono arrivato a scrivere quel post.
L’iniziale curiosità per la vicenda di Jana mi è
venuta quando ho letto su un sito locale (Sanremonews.it CLICCA QUI) che “Jana, la prima donna vincitrice vanta vittorie di
caratura internazionale”. Beh, mi sono detto, se vanta vittorie di caratura
internazionale ce ne sarà ben traccia in rete. Così, tra una classifica da
inserire ed una foto da ritoccare, scrivo su Google il nome di Jana Khmeleva.
Tra i risultati che appaiono sono attratto dalla
pagina di Wikipedia, che però si riferisce ad un’altra persona Tatjana
Aryasova: la apro (CLICCA QUI) e scopro che Tatjana Aryasova, in realtà è nata Khmeleva.
Naturalmente, la mia indole investigativa non è
pienamente soddisfatta e cerco altre conferme. Mi imbatto in un forum di un
sito piuttosto serio – TrackandField.com (CLICCA QUI)) – in cui un utente si chiede se i risultati di Khmeleva e
Aryasova potessero essere attribuiti ad una stessa persona: probabilmente si
tratta di uno statistico dell’atletica come Matteo! La risposta di un altro
utente mi rimanda alla pagina russa di Track and Field: la pagina è in russo ma
c’è anche una traduzione in inglese, poi occorre compilare alcuni campi e poi
viene fuori la pagina che vedete qui (CLICCA QUI) in cui
si conferma che le due persone sono in realtà una sola, squalificata per doping
dopo la vittoria nel 2011 alla maratona di Tokio (ai tempi forse non ancora una
major, ma certamente una gara internazionale).
Poi ho scaricato una foto della Aryasova e l’ho messa a
fianco della Jana che ha vinto ad Arma di Taggia: non mi sembra che si
somiglino molto e quindi nella pagina delle classifiche (poi anche sul blog e
su facebook) sospendo il giudizio sull’identità delle due.
Detto questo, non mi sembra di aver insinuato nulla, mi sono
semplicemente chiesto se la Jana di Arma di Taggia fosse la stessa Jana di
Tokio, del resto lo stesso giornale da cui avevo preso la notizia diceva che
l’atleta in questione aveva caratura internazionale. Non credo di aver mostrato
disprezzo nei confronti di Jana, né di aver insinuato che faccia uso di
sostanze dopanti anche perché credo fermamente che non lo meriterebbe nemmeno se
fosse la persona effettivamente squalificata per doping che conosciamo meglio
con il nome di Tatjana Aryasova: nel caso, avrebbe infatti scontato la
squalifica e quindi avrebbe diritto di fare quello che vuole e la diverte di
più, particolarmente – come ho già detto nel post – in una manifestazione non
competitiva, che è poco più che puro divertimento.
Se qualcuno si è sentito offeso, me ne dispiaccio, ma non ne
avevo certamente l'intenzione e nel corso della mattina poi alcuni podisti liguri hanno manifestato anche con toni accesi, comprensibili, il dissenso per quello che ho scritto e testimoniando che Jana Khmeleva non è l'atleta squalificata e che la sua storia sportiva è fatta sì di successi ma non della caratura palesata da Sanremonews. Chiedo scusa quindi a chi si è sentito offeso dalle mie parole e all'atleta tirata in causa
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