Non solo io mi diletto a raccontare, ma anche mio padre Giuseppe ha la vena della narrazione, lui per gli episodi della vita della frazione di Casale Monferrato dove è nato e cresciuto: Casale Popolo, con un interesse particolare al dialetto e ai soprannomi con cui spesso i paesani erano più conosciuti che con il loro nome di battesimo.
Qui un estratto di ciò che settimanalmente pubblica sul bollettino parrocchiale:
Qui un estratto di ciò che settimanalmente pubblica sul bollettino parrocchiale:
Al Popal ‘d’ na vota 12
Si ricordano alcuni episodi
di accoglienza più recente, dal 1976 al 2010, che sono capitati al sottoscritto
molto probabilmente perché la mia casa è vicina alla statale.
1976 Ero sposato da 2 anni, è d’estate, arriva una coppia
di ciclisti, dal loro parlare capisco che sono tedeschi, sono molto accaldati,
lei con una forte scottatura da sole, viene assistita da mia moglie, lui parla
un po’ italiano; si offre la cena, dormono sulla paglia col sacco a pelo, il
mattino dopo ripartono.
1978 Allo scoppio di un temporale entra nel cortile una
grossa moto, sono due giovani francesi. Li facciamo asciugare, diamo loro da
cena, dormono anch’essi sulla paglia col sacco a pelo. Al mattino dopo facciamo
colazione assieme, poi ripartono. Dopo un mese riceviamo un pacco dalla
Francia: è una maglia per nostro figlio.
1991? Sabato sera, è già buio, da un TIR parcheggiato esce
l’autista, non parla italiano, mi fa vedere un foglio dove è indicata l’IBL,
nella zona industriale di Coniolo che è vicino a casa mia, l’accompagno. Dato
che dovrà aspettare fino a lunedì, mi viene in mente di invitarlo a gesti a
casa mia, accetta. E’ ungherese e parla tedesco, con mio figlio “parlano” di
calciatori ungheresi che giocano nelle squadre italiane. La domenica sono libero
e mia moglie è via tutto il giorno, la passo in parte con lui. Dopo essersi
lavato e sbarbato in casa, andiamo insieme a far visita ai miei al cimitero, da
una signora alla casa di riposo, da alcuni amici e poi a pranzo da mia suocera
(avevo chiesto di invitarlo, aveva accettato).
Nel pomeriggio rientra mia
moglie, propone di invitarlo anche a cena, invitando anche un conoscente di lei
che parla correttamente tedesco; conosciamo così notizie sue e della sua
famiglia. Alla fine lo accompagno al suo TIR, nel salutarmi mi abbraccia
commosso e mi offre un salame ed alcune mele.
2010 maggio mentre stavo
distribuendo del disseccante sulle erbe infestanti vicino alla statale, noto
due autostoppisti con una cartina in mano, mi avvicino, sono francesi mi fanno sapere
che sono diretti a Torino, li invito a prendere il caffè, accettano; scopro
così che sono studenti che fanno del turismo religioso, difatti erano appena
stati a visitare la tomba di S.Agostino alla certosa di Pavia ed il mattino
seguente avevano l’appuntamento per visitare la sacra Sindone a Torino. Ancora
mia moglie li invita a cena chiedendo poi a loro di mandarci una cartolina dal
loro paese, accettano volentieri, dopodichè li accompagno ad un distributore di
carburante dove avrebbero più facilmente trovato un passaggio.
Dopo un po’ riceviamo una cartolina con sopra
una vacca al pascolo, pensiamo ad uno scherzo, invece quello era il paesaggio
tipico del loro località: la Normandia.
Parole
del dialetto derivanti dal francese (è solo una prima parte)
Fannullone Fagnan Fainèant
Frusta Fuet
Fouet
Cespuglio Büscun Buisson
Nocciola
(colore) Nuaset Nousette
Tappeto Tapis Tapis
Carta Papé
Papier
Vestito Tualeta Toilette
Cavatappi Tirabusun Tir-bouchon
Cucchiaio Cügé Cuiller
Disgrazia Malura Malheure
Curato
(aggettivo) Suagnà Soigner
Divertente Drolu Drole
Divertente Drolu Drole
Di padre in figlio... buon sangue non mente, Fausto!
RispondiEliminaQuando gli episodi della vita sono frutto della condivisione e della generosità tra uomini, non possono che diventare ricordi bellissimi da tramandare. Bravo il tuo papà. E chi sa leggere tra le righe di una semplice cronaca di passaggio...
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