Argento Mondiale ed Europeo, ha fatto "Gli Olimpiadi" e ha corso due volte a New York da protagonista.
Valeria Straneo l'ho rincorsa per qualche giorno, ho sentito il nervosismo nel confrontarmi con una campionessa, ma al primo scambio di parole la tensione è svanita, avevo di fronte un'appassionata, una sportiva di primo livello, ma soprattutto una donna gentile, disponibile e pronta a rispondere alle domande di Bio Correndo:
Valeria Straneo l'ho rincorsa per qualche giorno, ho sentito il nervosismo nel confrontarmi con una campionessa, ma al primo scambio di parole la tensione è svanita, avevo di fronte un'appassionata, una sportiva di primo livello, ma soprattutto una donna gentile, disponibile e pronta a rispondere alle domande di Bio Correndo:
Doveva essere una delle ultime domande, ma oggi (sabato 8 novembre) sei stata fotografata nei pressi del fiume Bormida, correre con la tua amica e compagna di nazionale Emma Quaglia, nonostante il periodo di riposo il richiamo della corsa è troppo forte?
L’occasione della
presenza di Emma ha fatto sì che uscissi a correre, la prima sgambata dopo New
York; non si riesce a resistere troppo a lungo senza correre
New York appunto, dopo
una settimana sappiamo tutto, l’8° posto femminile, il tempo 2:29’23”, le
difficoltà riscontrate. 2 maratone importanti in 2 mesi e mezzo –Europei e New
York- , con il senno di poi, le rifaresti?
Sì (esclamativo,
davvero convinto nda), era chiaro che l’obiettivo stagionale
fosse l’Europeo di Zurigo e che la decisione di andare a New York fosse un
appendice, un allungare il periodo agonistico e cercare di fare il meglio
possibile ben consci che sarebbe stata dura
Freddo, vento forte e
concorrenza di altissimo livello, quale componente hai sofferto di più?
Le atlete sapevo chi
fossero e ne conoscevo l’alto livello, il freddo era pungente all’inizio, ma
dopo pochi minuti non si percepiva più, il vento invece è stato terribile, mi
spostava e in certi momenti era come se fossi ferma tanto spirava violento
Nella telecronaca il consiglio
iniziale era quello di rimanere riparata, di non fare il ritmo, ma da sportivo
ho apprezzato il tuo assecondare l’istinto, sarebbe cambiato qualcosa con una
conduzione di gara diversa?
Guarda la verità è che
solo all’inizio sono rimasta davanti, dopo pochi chilometri le dinamiche della
corsa erano già cambiate
Il “muro” del 30° (fase
di scompenso energetico) chilometro non colpisce solo gli amatori, quali
sensazioni hai provato? E’ stata dura arrivare al traguardo? Il pensiero di
mollare ha attraversato la tua mente?
Sono stati 12 km
durissimi, mi sentivo svuotata di ogni energia, non ricordo di aver provato
tanta fatica in una gara, ma MAI HO PENSATO DI MOLLARE, ho solo rallentato il
ritmo
Bio Correndo è uno
spazio in cui si raccolgono risultati e classifiche, ma l’elemento che emerge
spesso è l’Emozione; nel tuo percorso sportivo hai vissuto esperienze forti:
Europei, Mondiali, Olimpiadi e la Maratona di New York, quale ti ha suscitato
l’Emozione, quella con la E maiuscola?
Sono state tutte grandi
esperienze sportive ed emotive, ma la maratona di Mosca (il mondiale del 2013)
ha un significato particolare, una medaglia inaspettata che mi ha regalato una gioia indelebile
Gli scenari più
prestigiosi nella Maratona mondiale li hai vissuti tutti e tutti da
protagonista: hai ancora gli stessi stimoli e lo stesso entusiasmo? Quale sarà
il tuo prossimo appuntamento?
Ora penso a riposarmi e
a ricaricare le batterie, mi sento stanca mentalmente, 2 mesi per recuperare le
energie e si riprogrammerà la stagione, il desiderio è quello di correre una
maratona veloce, fin’ora ho corso maratone dal percorso non particolarmente
filante e Londra potrebbe essere una scelta valida, ma è ancora presto per
dirlo, certo è che vorrei tentare di stabilire il mio personale
(nonché migliorare il già suo primato nazionale nda)
Una curiosità per
Valeria, persona e non la campionessa. Al termine della manifestazione
programmata da tempo hai un desiderio che esaudisci che magari hai represso
durante la preparazione? Un piatto particolare, un dolce, un distacco da tutto..
Il presupposto è che mi
sento fortunata a correre di professione, ma gli allenamenti, i trattamenti
fisioterapici, i ritiri e tutto ciò che è correlato alla mia posizione tolgono
tempo alla famiglia, alle cose di tutti i giorni e al termine della
manifestazione mi riapproprio del mio tempo. Il tempo da dedicare alle piccole
cose, dal riordinare casa, al sistemare un armadio, al trascorrere più tempo
con i miei figli e mio marito, insomma la normalità della vita. In questi 4
anni poco è cambiato, faccio sempre le stesse cose di prima, magari devo stare
più attenta alle dichiarazioni e agli incontri con i giornalisti, ma sono
sempre la stessa. Mi alleno, faccio la mamma, la spesa e corro, corro ancora!
Ora però mi riposo
Grazie Valeria e .. See
you in London 2015, forse!
Bellissima intervista, Fausto!
RispondiEliminaUno degli aspetti che apprezzo di più di questo splendido blog è lo spazio che riservi puntualmente a tutti i Campioni del nostro sport, quelli come Valeria e quelli che in Maratona ci mettono un paio di ore in più... tempi cronometrici diversi ma allo stesso modo portatori sani di entusiasmo, spirito olimpico e voglia di vita.
Grazie Andrea! Portatori sani di entusiasmo mi piace proprio!!!
RispondiEliminaEcco un commento via mail ricevuto via mail da Patrizia Mutti che mi chiede di pubblicare: Anche dai grandi atleti finalmente ogni tanto traspare un pò di umanità: riappropriarsi del proprio tempo (e dedicarlo alla famiglia), dedicarlo alle piccole cose, di tutti i giorni, la normalità della vita (come dice lei). E così anch'io, piccola atleta solo per passione, un pò mi consolo (nell'arduo impegno giornaliero di districarmi tra lavoro, acciacchi vari, impegni famigliari e, mai mancante, sport), mi ritrovo sul suo stesso piano e alla fine dico: "anche lei è normale!". Patrizia
RispondiEliminaUn ottimo lavoro. Molto bello il ritratto che ne esce fuori, di una "campionessa della porta accanto".
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