sabato 8 febbraio 2014

Ian Thorpe: Se questo è un..

campione!
Sì lo è, lo è stato. Un nuotatore australiano Straordinario per forza, costanza e risultati. Record del mondo a ripetizione, 5 titoli olimpici e 11 mondiali spalmati in 6 anni, dal 1998 al 2004, poi il declino e l'abbandono all'agonismo. Nel 2011 ha provato a rientrare per partecipare alle Olimpiadi di Londra, ma senza riuscirci. In questi giorni è tornato alla ribalta per altro, purtroppo. Ricoverato per depressione, uscito, dopo pochi giorni l'hanno trovato ubriaco che creava problemi in strada, ricoverato di nuovo.
Mi ha scosso! Possibile che un Atleta che, nella sua storia sportiva, deve essere caduto diverse volte e diverse volte si è rialzato non sappia reagire alle fatiche della vita? Ho sempre pensato che chi riesce ad essere un campione nello sport, come lo è stato lui per un periodo lunghissimo, 6 anni sono un'eternità, gestendo debacle, attenzioni, pressioni di ogni genere (in Australia il nuoto è sport nazionale), fosse immune da debolezze, o meglio, avesse tutti gli strumenti e le capacità per gestirle e che avesse la forza per saper affrontare in modo "EfficaceMente" un periodo negativo con lo stesso sorriso della foto, ma con la determinazione e la calma del Samurai! Forza Ian, come ti ho apprezzato nel tempo dei record ora ti sostengo e ancor di più tifo per te!


Per rimanere in tema:
Gli ostacoli servono.. Prendi gli occhi e rivolgili dentro di te! ... La mente è quello che ti da la forza per andare oltre.. E chi se non: Aldo Rock, cliccando sul "blu" si ascolta il podcast di venerdì.

6 commenti:

  1. Non sapevo di questa triste storia. Per quanto conta, anche io da oggi sostengo ancor più l'uomo Ian Thorpe.

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    1. Spero che riesca a reagire e a tornare ad essere sorridente e sereno

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  2. Secondo me questi episodi capitano quando tra uomo e atleta subentrano degli squilibri..... consideriamo anche la triste storia di Alex Schwazer, un ragazzo quasi costretto a vincere a tal punto da arrivare ad usare epo per essere all'altezza delle aspettative degli altri, e perdendo di vista, di conseguenza la vera ragione per cui hai deciso di fare dello sport la tua "professione". Nel professionismo, purtroppo, esiste la macchina/atleta da risultati, difficilmente l'uomo... la selettività è spietata.... devi vincere, sempre e a qualunque costo e con ogni mezzo per essere ricordato..... non sei più una macchina da soldi e finisci per strada.. non è solo il caso di Ian Thorpe..

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  3. Alle volte i momenti di forte difficoltà ci servono per scoprire cose di noi stessi che non conoscevamo.
    Forse è la sua gara più difficile!

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    1. Sicuramente e non sarà facile uscirne vincitore, ma glielo auguro!

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