Le Olimpiadi Master di Torino di questa estate mi hanno portato a scoprire un "ragazzo" del '35: Ivo Masserano, nato e cresciuto nelle colline del Monferrato, trasferitosi a Torino per una brillante carriera dirigenziale, ha sempre mantenuto le sue radici nella sua Camagna. GP Morano me lo dipinge come un Personaggio da far mio per il blog, accetto il consiglio e lo contatto telefonicamente per l'intervista, alla quale aderisce con entusiasmo, l'incontro ad una gara l'occasione per scambiare due chiacchiere e per fornirmi alcuni dati sulla sua attività sportiva, mi consegna addirittura un fascicolo con diagrammi, articoli e due poesie! Ecco il suo dossier: Copertina Dettaglio sintetico Diagramma 100 maratone Diagramma sintetico "Mezze" Statistica gare tra 21 e 42 km Statistica km percorsi in gara Riscontro cronometrico NYM Foto celebrativa 100 maratone Articolo su La Stampa Altra foto celebrativa 100 maratone Poesia per le 100 maratone.
Sportivo da sempre, maratoneta in età adulta, ha calpestato i percorsi delle maratone più famose al mondo, beato lui, correndo nei luoghi più remoti del globo, ma allo stesso tempo più vicini: la corsa, democratica per definizione, elimina le distanze chilometriche, sociali e culturali.
Le mie curiosità non sempre hanno avuto risposta e in alcuni casi mi trovo in disaccordo, ma il bello di questo spazio è proprio questo: il libero pensiero, anche il mio di poter dissentire! Ecco le 10 domande a Ivo Masserano:
D: Signor Ivo, ad una donna non si chiede l’età, ma a lei mi sembra d’obbligo!
Quanti anni ha? E da quanto corre?
R: Età 78 (16- 05 -1935) e corro dal 1981, quindi ragioniamo su un
arco di 32 anni.
D: Sono curioso: quante volte si allena la settimana?
Quanti chilometri percorre in 7 giorni?
R: Allenamenti settimanali: attualmente 3-4, media
di 30-40 km, ritmo 6 min/km. Domenica esclusa, in quanto giorno di gara, quando
c’è. In alcuni periodi, ho fatto allenamenti più frequenti. Nel periodo invernale,effettuo
allenamenti di contenimento, in quanto vado regolarmente a sciare.
D: Si ricorda la prima gara? Cosa è cambiato nel suo
approccio alla corsa da allora?
R: Prima gara significativa: 06/09/1981-18 km (Roma,
maratonina della pace) Gare. Vedi Doc. Grosso-modo: 1000 gare, 14.000
km
D: Il suo curriculum racconta che è uno stakanovista
della distanza di Filippide e della sua derivata. Oltre 100 maratone e un
numero impressionante di mezze. Cosa rappresenta per lei la maratona? Solo una
“tacca” da aggiungere al suo palmares, una sfida con il tempo o un continuo
viaggio alla ricerca di sè?
R: Attenzione!Non si tratta di stakanovismo, bensì
di una normalissima intensità. Una classifica del club Super Marathon, di cui
faccio parte, elenca un centinaio di ultra maratoneti (100 maratone e oltre), con
punte di 780 Togni e 744 Govi. Vedi sito: www.clubsupermarathon.it
Le maratone e le gare
non hanno mai rappresentato un obiettivo,ma il compenso di un lavoro fatto con
scrupolo e dedizione,nel vero significato sportivo.
D: L’ho scoperta grazie alla raccolta dei risultati
sulle Olimpiadi di Torino Master, ci racconta la sua esperienza? Immagino che
si respiri un’aria diversa rispetto alle classiche gare su strada, come le ha
vissute?
R: Avevo già partecipato ai giochi Masters nel 2009 a Helsinki-Lhati in Finlandia dove sentivo che sarebbe stata una manifestazione appetitosa per uno sportivo e nel senso sportivo! Ormai avevo 72 anni, ma l'esperienza è stata positiva, mi era parso che gli anziani che partecipano a questo tipo di gara fossero degli ex agonisti in senso lato. A Lhati ho avuto questa impressione. A Torino mi sono resettato: anche gli anziani parlo di settantenni e oltre non ex agonisti partecipano con lealtà ed entusiasmo. Fino a ottant'anni tutto ok, oltre gli ottanta, ho visto corridori di 90 anni a Lhati, ho qualche dubbio. L'atmosfera di queste gare è ancora più bella di quella delle grosse maratone. Ho invitato tanta gente alessandrina a venire a Torino (li ho sempre invitati alla maratona, io che quella di Torino le ho corse tutte!), ma ho avuto poco seguito, siamo ancora un po' provincialotti.
D: Non resisto glielo devo chiedere, due volte 4° con
la famigerata medaglia di legno al collo. Un po’ di delusione?
R: Nessuna delusione! I risultati sono
veritieri. Nei 10.000 c’è stata un po’ di confusione. Nella mezza il 2° e il 3°
hanno 3 anni meno di me. Alla nostra età questo aspetto è determinante.
D: Il mio antidepressivo è una corsa lenta in libertà
in una giornata di sole sulle colline del Monferrato. Lei di Camagna
trapiantato a Torino dove raggiunge il suo Nirvana? Nei su e giù collinari o
nei parchi sul lungo Po di Torino?
R: La corsa in libertà è O.K. per la salute. La
corsa strutturata dà altre soddisfazioni. A Camagna come a Torino ho i miei
percorsi consolidati.
D: Essere più in forma di tanti ventenni le fa
effetto? Si sente un esempio per loro?
R: Non c’è challenge con i ventenni, sicuramente
fa piacere essere ritenuti esempi validi.
D: La sua longevità sportiva “corre” in parallelo con
uno stile di vita morigerato e una alimentazione adatta alla sua attività?
R: Lo stile di vita e l’alimentazione sono
normalissimi. Non c’è bisogno di trattamenti particolari. La gara è una rivincita
su te stesso.
D: A quando la prossima maratona?
R: Prox. maratona: 20 ottobre sul lago maggiore
in preparazione di quella di Torino del 13 novembre, a cui ho partecipato a
tutte le edizioni. Quest’anno ho corso solo 33 gare di cui 7 mezze.
Mamma mia, che personaggio! Nel 2011 ne ha fatte nove? A quell'età, poi! Mi fan male le ginocchia solo a pensarci.
RispondiEliminaA me fan male pensando alle 7 "mezze" di quest'anno!
EliminaFà piacere leggere queste interviste...tra ventinove anni intervisterai anche me? :-)))
RispondiEliminaquesto non è un essere umano, la corsa per lui ha un significato molto diverso che per me (una/due ma a volte zero gare l'anno, tre uscite settimanali ...30/35 km) a
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