domenica 6 ottobre 2024

Lo shock nella domenica del podismo piemontese. E' morto in gara a Montiglio Gianni Casula

Lo shock nella domenica del podismo piemontese. E' morto in gara Gianni Casula
"Salutami tanto tuo padre". 
Queste le ultime parole di Gianni Casula con chi scrive. Era il 21 luglio scorso a Valleandona e Gianni, storico podista sardo-trinese del GP Trinese, era rientrato alle podistiche dopo un lungo periodo. Nessuna malattia, nessun infortunio, solo qualche inciampo non sportivo legato alla vita di tutti i giorni lo avevano tenuto lontano dalle corse, ma era tornato con la sua incrollabile voglia di esserci e di chiacchierare. "Avevo voglia di rivedere i tanti amici della corsa. E' passato un po' di tempo, ma ci sono tutti" mi disse.

Purtroppo da oggi mancherà lui al circuito e a tutti noi che lo abbiamo conosciuto. Sempre a disposizione della società per organizzare le tante corse del GP Trinese e sulla linea di partenza delle corse podistiche di tutto il Piemonte.

Oggi era a Montiglio per la 18^ edizione della Podistica del Tartufo, territorio astigiano, ma di confine con quello alessandrino e decisamente vicino a quello trinese dove viveva con moglie e figlio. Al 3° km un malore l'ha colpito. Subito soccorso dal personale medico previsto in gara ed anche dal podista-medico Federico Saccobotto, ma non c'è stato nulla da fare.

70 anni da compiere il prossimo 20 ottobre, classe 1954, sardo, per metà di Meana Sardo e per metà di Buggerru, con una forte identità tipica dei sardi, soprattutto quelli che hanno dovuto lasciare la loro terra, era arrivato a Trino nei primi anni 70, quando papà Angelo compie la scelta di vita. Continuare la sua opera di Carabiniere in Piemonte e sceglie Trino dove vivere, lavorare e far crescere in un contesto tranquillo la sua famiglia. Il suo primo pettorale il 19 ottobre 1974 a Vercelli e da lì 50 anni di corse, solo 13 i giorni da quella ricorrenza.

Il virgolettato è di un articolo scritto da Bio Correndo per Il Monferrato in epoca Covid quando le interviste ai podisti della zona davano corpo ad un movimento fermo per la pandemia. 

Lo shock nella domenica del podismo piemontese. E' morto in gara Gianni Casula

Ciao Gianni, lo sapevi anche tu. La corsa da, la corsa toglie ed oggi ci ha negato la tua presenza. Oggi pomeriggio ti saluterò mio padre che so già come reagirà. Mi guarderà come se avessi detto qualcosa di incomprensibile, come se le sue orecchie non volessero ricevere le parole sentite, allora lo ripeterò e lui reagirà incredulo e dispiaciuto ed io, dispiaciuto, lo sono già soprattutto per non avergli portato i tuoi saluti da quel 21 luglio scorso perchè si pensa sempre ci sia tempo perchè quei saluti e quella chiacchierata con Beppe l'avreste fatta incontrandovi casualmente o su un campo gara, ma il tempo è l'una delle cose di cui non si è mai certi avere. Scusami Gianni se puoi.

Appena saranno fissate le funzioni funebri lo condivideremo qui con voi per dargli l'ultimo saluto.



"Quando nasci in Sardegna, vieni al mondo figlio di due madri: la prima che ti partorisce, ti nutre, ti educa, l’altra che ti tempra, ti caratterizza, ti segna. Sei figlio di una madre e figlio della terra. 
 La Sardegna non è un posto né un semplice luogo in cui vivere.
 Esser sardo è tanto di più, è riconoscere il profumo del mirto accarezzato dalla salsedine, calpestare impronte lasciate da chi come te ha cercato il suo angolo di cielo nascosto tra le coste rocciose e l’entroterra spinoso. Esser sardo t’insegna a respirare cercando ad ogni boccata il profumo del mare. 
 Così nasci ed urli al mondo la tua vita mentre la cultura, l’orgoglio, la storia ti radicano dentro, ti si aggrovigliano allo stomaco e ti fortificano le ossa. 
 Se nasci in Sardegna, nasci dalla costola della Terra Madre. E non smetterai mai di sentirti orgogliosamente parte di un angolo di paradiso.
 Prediletto. Odiato. Sfortunato. Invidiabile. Figlio del vento e del mare."
 Dedica alla Sardegna di Mauro Corona 

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