giovedì 11 gennaio 2024

Shao lin: un modo di affrontare la vita che viene da lontano

Le storie che narrano dello "sport nel sociale" sono accomunate da situazioni sociali complesse e dalla scelta individuale, di un allenatore o allenatrice, oppure di una squadra, di dedicare gratuitamente il proprio tempo ad allenare giovani o adulti che vivono sotto il peso di situazioni difficili.

Quando pensiamo allo sport, normalmente, il pensiero corre ai podi, alle medaglie, alle vittorie, alle strette di mano, ai titoli sui giornali e al sogno di svegliarsi la mattina nei panni del ricco campione o campionessa, celebrato in tutto il mondo.


Gli allenatori e le allenatrici dello “sport nel sociale”, invece, mettono da parte queste legittime ambizioni, non le considerano prioritarie e affrontano la vita sportiva con uno spirito diverso, proiettando la loro attenzione ai benefici che lo sport può avere sulla salute psico-fisica dei loro atleti e delle loro atlete, nonché alle porte che questo può aprire all'interno di comunità che, spesso, devono essere educate alla conoscenza e al rispetto delle difficoltà altrui e delle diversità.

Il fine primario dello sport, dunque, per questi maestri e maestre, corre lungo il sentiero della crescita personale. Lo sport diventa, quindi, un mezzo per comprendersi e comprendere, per imparare regole e valori che aiuteranno atleti e atlete ad affrontare la vita e gli ostacoli che, inevitabilmente, si presenteranno sul loro cammino.

È quello che prova a fare anche la maestra di arti marziali, Carolina Alvis, a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia.





La città di Santa Cruz è il centro commerciale e finanziario del paese. È grande e colma di contraddizioni che si vedono a occhio nudo. Condomini e ville a cinque stelle, circondati da muri invalicabili, protetti da guardie private armate, si contrappongono a centinaia di migliaia di case umili sparse su un territorio vasto, dove tutto cresce disordinato. L’aria contaminata del traffico incessante si mescola al clima torrido e la sabbia, sollevata dal vento, si appiccica alla pelle sudata.


In questa città caotica s’inciampa, tuttavia, in tante esperienze interessanti e coinvolgenti. Una di queste è rappresentata dal corso di shao lin che la maestra Carolina Alvis conduce dal 2019 presso una delle cinque strutture di accoglienza per minori Don Bosco. Lo shao lin è un'antica arte marziale che proviene dalla Cina antica, terra di meditazione e, insieme, di conflitti asprissimi, che hanno insanguinato le lotte per il potere. Praticato dai monaci buddisti già a partire dal 520 d.C., nel tempio di Shaolin, nella provincia cinese di Henon, l’arte marziale, secondo la leggenda, fu portata nel tempio dal monaco buddista indiano Bodhidharma il quale, avvilito per lo stato di trascuratezza alimentare e fisica dei monaci e preoccupato dei continui attacchi esterni al tempio, avrebbe insegnato loro lo shao lin, arte rivolta sia alla cura della propria salute sia alla difesa personale e del tempio.

Il progetto sportivo a cui la maestra lavora è nato su iniziativa del consolato cinese a Santa Cruz, che ha contattato la maestra Carolina affinché insegnasse lo shao lin presso la struttura di accoglienza Don Bosco di soli maschi. A beneficiare dell’insegnamento di questo sport sono bambini dai 5 ai 10 anni e adolescenti dagli 11 ai 15 anni.




Quando il progetto è giunto a termine nel 2021, il consolato cinese ha informato la maestra che non avrebbe più potuto sostenere il finanziamento del corso. Carolina ha deciso allora di portare avanti gli insegnamenti dello shao lin in forma volontaria e ha chiesto al consolato cinese la disponibilità a farsi carico del supporto materiale, come l'acquisto di divise e il pagamento del trasporto per poter affrontare le trasferte. Incassata la disponibilità del console, ad aiutare con le altre necessità che la pratica di uno sport inevitabilmente mette sul tavolo, è arrivata la solidarietà del gruppo di tai chi di Carolina, adulti che due volte a settimana si ritrovano con lei in un parco di Santa Cruz per praticare i movimenti lenti di quest'altra arte marziale.

I bambini e gli adolescenti che beneficiano del corso di shao lin hanno storie difficili da raccontare, sono orfani o provengono da famiglie con un forte disagio economico e sociale sulle spalle. È questa la ragione che spinge ancora oggi la scelta di Carolina a proseguire, andando due volte a settimana da questi giovanissimi che l'aspettano e che, dopo gli allenamenti, la invitano a restare a cena con loro, a guardare un film insieme o a partecipare alle feste organizzate dal centro.


A parte la tecnica, l'agilità e la velocità dei movimenti, Carolina trasmette ai suoi atleti gli insegnamenti dello shao lin: rispetto di sé e degli altri, anche attraverso una corretta alimentazione, sicurezza interiore, stabilità emotiva, solidarietà, uso dello shao lin come sola difesa, mai per aggredire.

Una parola che la maestra non ama è "competizione", ma sa che non può sottrarsi dall'affrontarla perché i suoi giovani discepoli hanno voglia di misurarsi con altri atleti. Non troverà però la precedenza sugli insegnamenti che sorreggono lo shao lin e che, per lei, sono la ragione dell'impegno assunto.




L'emozione, in fondo, arriva anche in assenza di competizione. Lo possono raccontare cinque dei suoi atleti a cui sono state aperte le porte del consolato cinese in città, in occasione del Capodanno cinese 2023, nell’anno che, secondo le tradizioni cinesi, è rappresentato dal Coniglio d’acqua che simboleggia, tra le altre cose, la vigilanza, l’ingegno e la mente rapida. Un mondo diverso ma non del tutto sconosciuto, perché lo shao lin permette di avvicinarsi alla conoscenza della Terra del Dragone (1). E c'è odore di una borsa di studio per un giovane promettente, che potrebbe così coltivare il suo sogno di approfondire la conoscenza delle arti marziali nella Repubblica Popolare Cinese, tappa desiderata da tutti gli appassionati di queste discipline.




È con un sorriso fermo, sicuro, calmo e lieve che Carolina racconta come le arti marziali e i loro insegnamenti siano il suo mondo mentre il suo lavoro in banca serva solo per le necessità materiali.


Nella grande, caotica, inquinata e contraddittoria Santa Cruz una giovane maestra di arti marziali sta accompagnando, attraverso lo sport, bambini e adolescenti a scoprire se stessi e a fare tesoro degli insegnamenti dello shao lin per affrontare la vita con consapevolezza e armonia. Per dei giovani che partono già in posizione svantaggiata, Carolina e il suo corso di shao lin sono risorse da non disperdere.


Carla Gagliardini

Note: 

1. Così è anche conosciuta la Cina. Mentre per la cultura occidentale la figura mitico-leggendaria del drago evoca paura, morte e distruzione, per la cultura cinese invece si tratta di una creatura divina e positiva, benevola e protettiva.



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