“Che dura, ma che bella!”. Sotto la Madonnina argentata il coro degli atleti che hanno tenuto a battesimo l’edizione zero dell’“Emilius 3559” è unanime. È stato “selvaggio, unico, essenziale”, come promesso, ma è stato anche tanto altro: è stato festa lungo il percorso, è stato fatica e soddisfazione, è stato camaraderie. Una condizione che ha fatto la differenza in questa nuova gara a coppie, primo vertical K3000 della Valle d’Aosta e uno dei pochi in Italia.
Sono state 48 le coppie che, alle 7 del mattino e al suono del corno, sono partite dal campo sportivo di Plan-Félinaz e hanno percorso 17 km con 3000 metri di dislivello fino alla cima dell’Emilius, percorrendo quindi l’intero territorio di Charvensod dal suo punto più basso a quello più alto. A tenere un ritmo forsennato sono stati fin da subito i francesi Julien Michelon e Valentin Noebes Tourres, seguiti a stretto giro da un gruppetto capitanato da Les Cousins Alex Déjanaz e Dennis Brunod. A vincere sono stati proprio il Teamcrazy Idea, Michelon e Noebes Tourres, con lo straordinario tempo di 2h45’21”. Al secondo posto Déjanaz-Brunod in 2h47’49” e terzi I Lupi del Marguareis Lorenzo Rostagno e Fabio Cavallo in 2h50’39”.
“Una gara straordinaria – esclamano i francesi. Una bella atmosfera, un bel percorso, dei bei panorami. Stupendo da fare in coppia, ci si aiuta e si sostiene, richiama molto lo spirito dello scialpinismo, che è la disciplina in cui abbiamo iniziato a correre insieme. Di sicuro torneremo e siamo certi che sempre più francesi verranno, perché qui c’è lo spirito giusto per fare le gare. Per fortuna siamo partiti forti e abbiamo tenuto il ritmo, perché nell’ultimo pezzo abbiamo fatto un po’ fatica e stavamo per farci raggiungere”.
Il gioco di squadra ha fatto la differenza anche nella classifica mista, con la coppia collaudata Massimo Junod e Gloriana Pellissier che hanno chiuso al 14° posto assoluto in 3h28’21”. “Ci conosciamo bene, ci piace stare in montagna e fare queste gare”, dice scherzando la coppia, nella vita e nello sport. “L’abbiamo preparata bene, stavamo bene entrambi e abbiamo tenuto un ritmo regolare, riuscendo a gestirci e divertirci. È stata dura, soprattutto l’ultimo pezzo molto tecnico. A livello di organizzazione è stata perfetta, ma non avevamo dubbi. Il percorso è stato tracciato bene e c’era tanta gente: per essere un’edizione zero, siamo partiti col piede giusto”. Dietro di loro si sono piazzati Marina Cugnetto e Francesco Carrara in 3h37’26” e terzi ad appena 3” Corinne Favre e David Poncet.
Due le coraggiose coppie femminili al via, con la vittoria che è andata a Francesca Travi e Sabrina Bendotti in 3h36’57” seguite da Noemi Junod e Emilie Collomb in 3h44’13”. “È un peccato che ci fossero così poche coppie femminili – dicono le vincitrici. La gara è dura ma molto bella: già il percorso della Becca è favoloso ma questo, così selvaggio ed essenziale, senza la musica e l’atmosfera della Becca, è bellissimo. La gara è In coppia ci troviamo bene e siamo riuscite a farci forza a vicenda”.
“È stato un esperimento ben riuscito, anzi: un sogno che si avvera – esclama soddisfatto il vicesindaco Laurent Chuc. Vedere le persone così contente ed entusiaste è per noi motivo di grande felicità, tutto è andato per il meglio. Abbiamo voluto organizzare questa gara in alternanza con la Becca di Nona per permettere a tutti di scoprire le due diverse parti del vallone di Comboé, uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio
Foto: Roberto Roux
Nessun commento:
Posta un commento