Si è appena celebrata la Giornata Internazionale della Donna, tanti i discorsi sulla parità di genere, sul rispetto, ma spesso ci si rende conto che è ancora tanto il lavoro culturale da fare.
Domenica 5 marzo a Ravenna un episodio increscioso ha coinvolto una podista che stava partecipando a una competizione UISP.
La donna è stata apostrofata con frasi offensive che possiamo riassumere con il termine di body shaming, da un runner solo per il fatto che ne ostacolava il passaggio.
Il fatto ha creato indignazione negli altri runner e negli spettatori. Il comitato UISP di Ravenna ha scelto di non accantonare la vicenda, ma di evidenziare quanto un modo di esprimersi e di valutare le donne nello sport come nella vita sia ancora troppo vivo nella mente di molti.
Gabriele Tagliati, Presidente UISP Ravenna aggiunge: "La derisione del corpo altrui così come la discriminazione delle rispettive capacità atletiche devono essere superate anche in questi episodi per poter guardare al futuro con la speranza di una società più equa e rispettosa
È necessario non abbassare la guardia mantenendo alta l’attenzione. Solo con il rispetto altrui si può costruire una cultura tollerante e rispettosa. A dimostrare questo ci sono le tante reazioni di sdegno dopo l’episodio. Non si tratta di una situazione che può lasciare qualcuno indifferente, anzi non deve".
Nessun commento:
Posta un commento