mercoledì 11 gennaio 2023

La squalifica record di Alessandro Braconi, lo rivedremo in gara nel 2058 a 72 anni

La squalifica record di Alessandro Braconi, lo rivedremo in gara nel 2058 a 72 anni
Diversi quotidiani nazionali hanno riportato la notizia della squalifica record di Alessandro Braconi, runner iscritto sino al 2020 con l'Avis Marathon Verbania.

A Braconi è stata inflitta una squalifica pari a 36 anni, potrà tornare in gara nel 2058 a 72 anni. Quale è la gravità delle azioni per una sorta di squalifica a vita? Non si tratta di un fatto singolo, ma per più colpe reiterate. 

La prima squalifica di 12 anni risale a marzo quando l'atleta era stato sospeso per uso o tentato uso di sostanze o metodi proibiti e per traffico illegale o tentato traffico illegale di sostanze proibite (artt 2.2., 2.6, 2.7). 

A novembre la Procura Nazionale Antidoping a tale pena ha aggiunto altri 12 anni per aver gareggiato durante il periodo di sospensione. Questo il testo della sentenza: 

"La Procura Nazionale Antidoping comunica che al sig. Alessandro Braconi (tesserato FIDAL) sono stati applicati 12 anni di squalifica (con decorrenza dalla cessazione della squalifica in atto) per la violazione dell'art. 11.14 del CSA, con decorrenza della sanzione dal 24/03/2034 e scadenza al 23/03/2046."

La famosa citazione "Errare humanum est, perseverare autem diabolicum" ben si addice all'atleta verbanese che ha continuato a gareggiare raggiungendo la cifra record di squalifica di 36 anni come riportato anche dall'Athletics Integrity. 


L'Avis Verbania su il quotidiano La Repubblica ha tenuto a precisare la sua estraneità ai fatti con questo post sul suo profilo Facebook: 
"I fatti d'imputazione" scrive l'Avis Marathon Verbania sul suo profilo Facebook, "risalgono al 2016, noi nel 2017 abbiamo tesserato il soggetto in causa riportato dal giornale, nella primavera del 2020 veniamo a sapere da testate giornalistiche che lo stesso ha patteggiato una condanna per detenzione e spaccio di sostanze proibite. Per tutelarci inviamo lettere agli enti competenti sia Nazionali che regionali per avere lumi su come comportarci come società nei riguardi del tesserato, dopo diversi mesi ci risponde la FIDAL Piemonte assicurandoci che abbiamo agito correttamente ma è opportuno aspettare i tempi della giustizia sportiva. Noi come società decidiamo di radiare l'atleta e non permettergli il rinnovo del tesseramento perché il suo agire è in contrasto con l'etica del nostro statuto. L'atleta per l'anno 2021 e 2022 si tessera direttamente con la RUNCARD Fidal, cosa che gli permette di partecipare a diverse competizioni. Noi come società protestiamo in FIDAL per un modus di agire della federazione per noi errato (una società privata lo radia e loro lo tesserano.....) ma non abbiamo riscontri. Le nostre e altre lamentele finalmente hanno sortita quando nella primavera del 2022 arriva la squalifica ufficiale. L'atleta prende comunque parte ad altre competizioni sempre come RUNCARD FIDAL e dopo ulteriori segnalazioni la pena viene accentuata fino alla condanna finale. Questo per ribadire come Avis Marathon Verbania è completamente estranea ai fatti e si è comportata correttamente e diligentemente in quanto il doping è materia che ha sempre combattuto in prima fila. Allo stesso modo si è comportata FIDAL permettendo ad un atleta condannato di tesserarsi e partecipare a competizioni".

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