Andriy Shevchenko e il mondo sportivo si muove per gli aiuti all'Ucraina. In Piemonte rimbalza l'attività del forte atleta ucraino, ma ormai ossolano per i tanti anni vissuti nel nord della nostra regione.
Si tratta di Vasyl Matvychuck che si sta muovendo per i suoi connazionali, sia per farli scappare dalla guerra, sia per raccogliere materiale di prima necessità da poter far arrivare nei territori di guerra. Se ne parla su Ossola news e su Correre. Attivo anche Alberto Pizzi, come si legge su Correre, che proprio durante il Cross de Il Maggiore, prima del minuto di silenzio per le vittime della guerra in Ucraina, aveva rivolto un saluto e un pensiero proprio a Vasyl che nel verbano è un' "istituzione".
Di ieri invece l'intervista all'ex calciatore del Milan al canale sportivo ITV, durante la quale ha espresso il suo sconforto nel vedere le atrocità della guerra e di come non voglia rimanere a guardare. Shevchenco, ora residente in Inghilterra, si è attivato, in collaborazione con l'ambasciata ucraina, per aiutare la fuga dei profughi e portare sostegni umanitari al suo Paese d'origine. Ecco uno stralcio della sua dichiarazione:
"La guerra è molto crudele, è difficile vedere le città distrutte, le persone che muoiono, sono padre di quattro bambini e per me vedere immagini di bambini che muoiono è insopportabile. Non lo sopporto, non credo che nessuna persona al mondo possa sopportarlo. ... Cerco di sostenere il mio Paese, cerco di attirare l'attenzione, cerco di parlare esattamente di quello che sta succedendo, cerco di toccare il cuore delle persone e poi di capire le circostanze. Cerco di raccogliere aiuti umanitari e aiutare il mio paese, la mia gente, i rifugiati. Sto lavorando con l'ambasciatore dell'Ucraina qui e poi ho un paio di amici che vogliono aiutare e porteremo qui 150 rifugiati e li metteremo loro in diverse zone e portare un paio di bambini anche a casa mia”.
E per chiudere:" Non credo che in Ucraina ci sia un posto dove ci si sente al sicuro ora. Per me a volte è come un brutto sogno, mi sveglio e mi dico: ‘tornerà alla situazione normale', ma so che non accadrà mai. Dobbiamo trovare un modo per portare la pace nel mio paese".
A noi il compito di fare la nostra parte.
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