martedì 22 febbraio 2022

2h12'48". René Cunéaz racconta il suo PB alla Zurich Maraton de Sevilla. L'intervista su Bio Correndo.

La Zurich Maraton de Sevilla vede la proposizione di un terzo post su Bio Correndo. Dopo il racconto dei migliori con il focus sugli italiani e il record del mondo SM40, ecco che torna d'attualità l'evento spagnolo con una intervista al valdostano di Gressan René Cunéaz.

Lo intercetto mentre è in aeroporto per far rientro in Italia, a distanza di 30 ore dalla fine della sua maratona da balzo sulla sedia, è il momento giusto per raccontare il suo PB. 2h12'48" che spazza via il precedente personale che era di 2h15'32", realizzato a Francoforte nel 2016.

Al netto dei complimenti che comunque sono doverosi e dell'inevitabile soddisfazione per un crono davvero importante. Quali sensazioni hai avuto? Come hai gestito la gara? E' andata come l'avevi pensata?

"Sì, in effetti sono soddisfatto. L'ultima volta che ho corso bene una maratona è stato a Berlino nel 2017 (2h16'53"), a Ravenna nel 2019, dove ho vinto il titolo italiano, ho preso uno "scoppione", sono andato in crisi e l'ho finita sulle gambe; la paura che potesse succedere di nuovo c'era, non posso negarlo. Avrei dovuto correre a Valencia, dove poi ho aiutato Giovanna (Epis) e senza faticare ho chiuso in 1h12' la seconda parte senza crisi e senza faticare e così abbiamo pensato di continuare la preparazione. Volevo correre a Siviglia, ma non avevo il pettorale. In qualche modo sono riuscito ad averne uno tra i big a un mese dalla manifestazione ma ho continuato ad allenarmi come se dovessi essere della partita. Arrivata la conferma ho corso due lunghi senza nessuna crisi, ma soprattutto l'ultimo lavoro che ho fatto pre maratona mi ha dato segnali importanti. 3x5000 più un 10000 che ho corso come mai prima di una 42,195. La considerazione post allenamento di Giorgio Rondelli (il suo allenatore dal 2009) è che potessi valere un crono vicino alle 2h13'30". La verità è che poi in gara vado a sensazione e a come girano le gambe in corsa.

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Questa volta direi che giravano bene. Dai parziali (in calce il dettaglio) c'è una flessione dopo il 25° km, ma ci manca il parametro del passaggio in mezza. 

"La cronotabella diceva che sarei dovuto passare in 1h06'30", sono passato invece in 1h06'05"/07", ma stavo bene. Il servizio delle lepri più lente era però più avanti con passaggio in 1h04'. Mi sono trovato con un altro atleta, ma ho tirato io fino al 30° km quando è arrivato un affaticamento a livello dei flessori, è così ,come dice Rondelli, che ho dovuto inserire il ritmo da crociera per evitare il peggio. Non ho però mollato e non ho nemmeno perso molto. Quando al 40° ho visto che il crono diceva 2h06'10" con una proiezione di 2h13', ho chiuso abbastanza forte per cercare di stare sotto e ci sono riuscito".

Una riflessione su questo 2h12'48". E' un crono a livello italiano importante. Per come è andata, per le sensazioni avute, senti che puoi fare anche meglio?

... ci pensa un attimo con un "diciamo" che resta in sospeso, e poi:" Dalle buone sensazioni al passaggio alla mezza e il problema ai flessori credo che potrei anche valere un 2h12 basso, ma non lo so cosa potrei fare in un prossimo futuro. Quando corsi a Francoforte 2h15' Rondelli mi disse che avrei potuto correre in 2h11'. Gli dissi che era matto ed è anche vero che un paio d'anni fa vedevo come dei mostri quelli che correvano una maratona in 2h12'". Ora il mostro sei tu! "Ora vedo come mostri quelli che corrono in 2h09'-2h10'"

Il "come stai" il giorno dopo è scontato, ma te lo chiedo lo stesso. Cammini in modo sciolto o sei come noi tapascioni che il giorno giorno ci trasciniamo in ogni attività?

Sorride, anzi sorridiamo. "Mi trascino anch'io, ma solo per il problema al flessore, dev'essere un affaticamento importante; diversamente sto bene senza particolari risentimenti"

6 anni sono tanti tra il personale a Francoforte il crono di ieri, come tanti sono quasi 3 minuti di miglioramento. Cosa non ha funzionato in questi 6 anni o cosa ha funzionato in questa maratona e nella sua preparazione?

"Semplicemente non ha funzionato la testa sulla maratona. Avevo grandi aspettative per una possibile partecipazione agli europei del 2018 dove avevo anche preso dell'aspettativa al lavoro, il tutto sfumato per una microfrattura al bacino e da quel momento ho sempre avuto paura di farmi male. Correvo 120 km a settimana, fino a 180 in quelle di carico; quando ho ripreso dopo l'infortunio non superavo le 100, magari anche 80 e qualcosa toglievo dal programma in termini di km. Sono migliorato dai 3000 alla mezza, ma la maratona rimaneva un tabù. Avevo paura di farmi male. Anche per Ravenna (campionati italiani di maratona 2019) ho fatto solo due lunghi e in entrambi al 26°/28° km la candelina si spegneva. Sapevo che la crisi sarebbe arrivata, come poi è successo".

Cosa non è andato in questi anni si è capito e cosa è scattato in questa?

"Il prossimo anno divento un master (ha compiuto 34 anni lo scorso 14 febbraio) e mi sono detto che avrei voluto correre ancora una maratona fatta bene, almeno ancora una chiusa decentemente. Il percorso è poi stato senza intoppi con anche un carico inferiore alle precedenti maratone con una sola settimana a 130-150 km".

Che tu non sia un PRO è risaputo. Anni fa ricordo che lavoravi in fabbrica ed eri anche un turnista, riuscendo poi ad ottenere un orario di lavoro meno penalizzante. Ora? E' cambiato qualcosa?

"Ho vinto un concorso come cantoniere regionale in Valle d'Aosta, sono poi stato inserito nel Consorzio Regionale Tutela e Incremento Pesca, una piscicultura che si occupa di allevare le trote per ripopolare gli specchi d'acqua della zona. Lavoro 36 ore settimanali, 6 giorni su 7 e sono decisamente meno stanco di prima".

Un'ultima curiosità e ti lascio alle operazioni di imbarco. Giorgio Rondelli è una icona dell'Atletica Leggera italiana. Fare un elenco degli atleti di valore allenati da lui o dei titoli vinti di riflesso si rischia di dimenticare qualche statistica e così si lascia nome e cognome il cui peso specifico è ampiamente riconosciuto. Com'è Rondelli allenatore? E riesci, vivendo in un'altra regione, ad allenarti con la sua supervisione sul campo?

"Io lo vivo meno rispetto agli altri che lo vivono tutti i giorni. Posso dire che è un allenatore che ha tanta voglia di andare avanti, di progredire e di ottenere risultati. E' uno che ti sprona quando qualcosa non va o se ci sono delle insicurezze. E' sempre lì con il cronometro in mano (lo immagino come una icona e il cronometro come un amuleto) a dettare i ritmi dell'allenamento. Da qualche tempo è affiancato da Danilo Goffi, una gran bella sinergia".

... e per allenarsi con lui? In questi mesi scendevo sovente a Milano e mi sono allenato spesso con Andrea Astolfi (domenica ritirato al 25° km per un problema al fianco), qualcuno si trova sempre con cui fare dei lunghi o dei lavori"

E ora?

"Nel 2018 dovevo correre una maratona per qualificarmi per gli Europei, ora la maratona l'ho fatta, devo aspettare le decisioni della federazione per i convocati. Quest'anno ci sono sia gli Europei che i Mondiali. Per la rassegna continentale ci sono 6 atleti per nazione, ma si dovrà aspettare le decisioni dei tecnici della FIDAL".

I passaggi della sua maratona a ritmo di pb:

5km 15'38"   15'38"

10km 31'10" 15'32"

15km 46'53" 15'43"

20km 1h02'38" 15'45"

mezza 1h06'05"

25km 1h18'25" 15'47"

30km 1h34'06" 15'41"

35km 1h50'01" 15'55"

40km 2h06'10" 16'09"

Finale: 2h12'48".

DANIELE MEUCCI SUB 2h10'




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