martedì 4 gennaio 2022

Si è spento Viktor Saneyev, la leggenda del triplo. Il suo nome per l'Italia è legato alla finale delle Olimpiadi di Messico '68 e a Giuseppe Gentile

E' mancato ieri all'età di 76 Viktor Saneyev, una leggenda del salto triplo. 

Nel suo palmares 3 ori olimpici, Messico 1968, Monaco 1972, Montreal 1976 e un argento a Mosca nel 1980. 

Per l'Italia il suo nome è legato all'incredibile finale del triplo a Messico '68. 

Fino alla vigilia dei Giochi Olimpici del 1968 la barriera del salto triplo era fissata a 17 metri, fino ad allora superata da un solo atleta il polacco Jozef Szimdt atterrato durante un meeting a Roma a 17,03m. 

La misura di qualificazione a Città del Messico era stata posta a 16,10 m, in linea con le prestazioni dell'epoca. Durante la prova il nostro Giuseppe Gentile, con un personale di 16,74 prima dei Giochi, atterra a 17,10, nuovo record del mondo! La notizia fa sobbalzare gli appassionati di atletica italiani, il primato viene migliorato dopo ben 8 anni e la conquista di un oro olimpico si fa tangibile. 


Il giorno della finale al primo salto Giuseppe Gentile si migliora ancora portando il record a 17,22m ! Purtroppo in fase di atterraggio l'italiano avverte una fitta alla gamba destra, ma con il risultato raggiunto sembra comunque che la medaglia d'oro sia già al collo. 

La finale, però, è appena iniziata. E' il turno di Viktor Saneyev che atterra a 17,23 m, nuovo primato e primo posto in classifica, che viene dopo poco superato dal brasiliano Nelson Prudencio  che balza a 17,27m. Il record del mondo viene così migliorato per la 4^ volta. 

E' la gara di salto triplo più incredibile della storia! A Saneyev manca ancora un salto e riesce ancora a stupire andando ad atterrare a 17,39m ! Record del mondo migliorato per la 5^ volta e oro olimpico. Argento per il brasiliano Prudencio e un bronzo amaro per il nostro Gentile.

Gentile per molti anni ha dovuto lottare con il rimpianto di quella medaglia d'oro mancata, ma oltre all'atletica la fama è arrivata anche dal cinema grazie a soprattutto al ruolo di Giasone nella Medea di Pier Paolo Pasolini accanto a Maria Callas. 




(ar)



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