sabato 25 dicembre 2021

Buon Natale con Bio Correndo ed un pensiero per Ivan - Barba Nera.

Il conformismo raccontato da Gaber non è quello in cui mi sento di vivere in questo particolare periodo storico, vero è che il "buon senso" raccontato in un recente monologo da Edoardo Leo è più affine al mio sentire. Temi divisivi, ma al contrario quell'anticonformismo latente, permea tanti il periodo del Natale. E' dunque conformismo o anticonformismo sentir la noia per il mood degli auguri?

Si diceva: la retorica degli auguri, dei regali, dei messaggi di persone con cui si ha un contatto in due-tre occasioni l'anno che San Whatsapp, permette di evitare l'imbarazzo della scarsa conoscenza o dell'assenza nella quotidianità che viene colmata da un "Grazie e Buon Natale a voi o a te e famiglia" che a volte, a dirla tutta, viene da chiedersi "E questo/a chi è"? Pensando di essere finito per sbaglio in un broadcast. I peggiori sono certamente le immagini recanti gli auguri con la scritta "inoltrati"; davvero di cattivo gusto.

Il Natale è comunque un giorno speciale. Lo è certamente per chi è credente, per chi santifica la nascita di Gesù; per i più è una giornata di festa, di grandi mangiate con il finale sempre uguale "Mai più" tutto questo cibo, ma è il mai più dettato dal sistema corpo in tilt per aver ingerito un volume equiparabile a 3/4 pasti, è la stessa sensazione dopo una gara finita male perchè troppo sofferta. Mai più, fino al prossimo anno, fino alla prossima gara.

Mi allineo di nuovo al conformismo, quello che vuole che i podisti corrano la mattina di Natale, magari mentre gli altri familiari dormono, insieme alla moglie o al marito che anche loro sono runner. Si corre per mangiare un po' di più, si corre per un bicchiere in più di vino, si corre per sentirsi meglio nel suo senso più ampio del termine. E' così che questa mattina, dopo lo scarto dei regali, un giro per le meravigliose colline del Monferrato ha aperto il 25 dicembre 2021. Dal DL festività, al DM (dai muoviti) è un attimo. A Valdolenga, la frazione in cui vivo, era animata solo dagli animali domestici e da cortile e dalle nutrie che hanno ormai invaso l'area.

Ritorno anticonformista. Che vita difficile passare da uno stato all'altro. Niente pranzo classico, niente abbuffata, nessuna riunione familiare. A Natale, da qualche anno, si va per mostre! Coltivare il bello è un pensiero ricorrente, lo deve essere soprattutto per chi vive in un territorio che ha nella scala del pantone dei grigi il suo pezzo forte. Colore, arte, composizione, fantasia, ingegno. Le prime parole che escono al pensiero di quello che sarà fra poco ore.

Non mancherà qualche leccornia di qualità, qualche dolcetto in più, magari un sapore nuovo per stupirsi e vivere una emozione sensoriale nuova. La letterina a Babbo Natale? E' davvero di poche righe quest'anno. Ho semplicemente chiesto che riporti la salute a Ivan, il sorriso non l'ha mai abbandonato, nemmeno nei giorni più difficili, quello che gli serve ora è ritrovare la serenità di un corpo sano. Per lui, per Agnese, per Francesco e per tutti noi che pensiamo a lui con affetto. 


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