Quei tempi sono lontani, perchè la generazione di fine anni 90 e forse un cambio di marcia del mondo natatorio, ha portato una serie di atleti che hanno dato lustro all'Italia a partire da Brembilla, Rosolino, Fioravanti, Rummolo, la Filippi e sì, anche lei, la Divina. Federica Pellegrini.
Questa notte il penny scommesso ieri pomeriggio (CLICCA QUI) ha avuto senso, ma forse ai bookmakers la giocata sarebbe stata pagata troppo poco o addirittura sospesa per il rapporto troppo basso tra scommessa e vincita. Chi credeva che quel 1:57.33 di ieri fosse il segno della resa si sbagliava e di grosso.
Alle 3.30 all'Aquatics Centre di Tokyo il tempo si è fermato, la bolla non è stata quella sanitaria, ma temporale. 20 anni di carriera, 6 ori mondiali, uno olimpico, una serie di record del mondo e l'appuntamento con un'altra statistica per lanciarla direttamente nella Hall of Fame senza attendere la decretazione della burocrazia.
Il via dalla corsia n° 8, quella del peggior tempo di accredito. In semifinale è arrivata con il 15° tempo su 16. Il piglio è certamente diverso rispetto alla batteria. Il tabellone al tocco dice 1’56”44 ed è finale!!! 7° tempo e domani mattina sarà un'altra battaglia, ma soprattutto sarà la prima nuotatrice a raggiungere la finale in 5 edizioni delle Olimpiadi nella stessa specialità.
Io c'ero, incollato alla tv ovviamente, ad Atene nel 2004 quando conquistò l'argento con l'espressione delusa, delusione che le provoco la solita batteria di critiche e si trovò a gestire la prima ondata di odio. Proprio ieri: il diritto di essere deluso. 17 anni dopo è ancora a lì a lottare come una leonessa.
Piange Federica, piangiamo noi che la guardiamo, impossibile resistere:“ Non trovo le parole.. Adesso sarà puro divertimento. Felice di essere lì e fare un ultimo tentativo”.
Sul sito ufficiale si possono seguire i risultati delle fasi eliminatorie di ogni disciplina sportiva
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