venerdì 26 febbraio 2021

Un anno senza gare. Quale futuro per i pre adolescenti? E per coloro chi si trovano "ragazzi" al tempo della pandemia?

La pandemia ha rivoluzionato in peggio le vite di tutti e condizionato gravemente l'economia amplificando problemi insiti e mai risolti nella nostra società.

La questione è più grande di un piccolo portale come Bio Correndo che nelle sue corde avrebbe la trasmissione di un messaggio positivo, anche non sportivo. 

L'analisi allora sociale, politica ed economica è compito di altri, di chi ha studiato e di chi ha un ruolo sociale tale da essere considerato autorevole, tutto il resto è aria fritta che peraltro al giorno d'oggi è considerata di grande peso nelle social discussioni dove ognuno, con un pot pourri frutto del sentito dire, riesce a proporre idee e concetti strampalati come se fosse una lectio magistralis di Norberto Bobbio.

Il post di questa sera nasce da una foto riemersa oggi a distanza di un anno o quasi, quella di Leonardo impegnato nel cross di Serravalle. L'ultima sua competizione prima di tutto ciò che sappiamo e che è inutile e stucchevole ricordare. 

La riflessione è dunque personale che non ha una oggettività conclamata. La difficoltà però è diffusa anche per gli adolescenti e pre adolescenti, categoria in cui Leonardo rientra a pieno titolo a metà strada. Nè l'uno nè l'altro o sia l'uno che l'altro. La scuola con la dad che, con l'impegno degli insegnanti è stata garantita, ma è stata chiaramente un palliativo che non può sostituirsi alla presenza fisica dei compagni, dei docenti e della fisicità insita nel presentarsi ogni mattina fra le mura di un edificio che resterà impresso nelle menti di chi l'ha frequentata.

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A proposito. La mia "media" (la Leardi di Casale M.to di via Bertana o giù di lì) è diventata un parcheggio. Laddove si insegnavano i rudimenti del sapere oggi stazionano delle autovetture, quando si dice l'involuzione della specie o forse, nel mio caso una evoluzione. Dove prima perdevo tempo da pessimo studente, ora si recupera uno spazio per la comunità. Punti di vista.

Torniamo al 2021 che la fine degli anni 80 ha avuto altri guai.

La scuola in qualche modo è ripresa, il Piemonte da lunedì sarà arancione, fortunatamente non "scuro" nè "rinforzato" come in certe aree di Lombardia e dell'Emilia Romagna che comporta la chiusura di ogni scuola di ordine e grado, resta però sempre il timore di un nuovo stop con la conseguente nuova visione dell'istruzione da uno schermo. La speranza, ovviamente, è quella di avere una continuità fino a giugno o quando sarà la fine della scuola in questo 2021.

E lo sport? E l'Atletica? La categoria ragazzi, quella di Leo, è quella più penalizzata. La ripresa dell'agonismo prevede che a mettersi in gioco siano i cadetti e le categorie superiori. Giusto, sbagliato. Non è mia consuetudine contestare decisioni che sono più grandi del mio ragionare e del mio sapere pensare al bene comune e non lo farò nemmeno in questa occasione.

La foto di copertina risale come detto ad un anno fa. Oltre 365giorni senza gareggiare, senza un confronto con i suoi pari età, senza instillare quelle gocce di sano agonismo, quella "cazzimma", termine tecnico che non ha una traduzione e nemmeno serve provare a darne un significato, che se non è nel dna è certamente possibile riprodurre tramite un adattamento alle difficoltà con la conseguente grinta a superarle. Ecco, ci sono cascato e ho spiegato cosa sia la cazzimma! 

La capacità di riprendere dove abbiamo lasciato le nostre vite da quel 21 febbraio 2020 sarà più semplice per i nostri ragazzi che per noi adulti, restano però i dubbi, le paure che questi mesi e quelli che verranno, in una quotidianità stravolta dall'emergenza sanitaria, siano tracce indelebili, momenti persi di crescita, di socialità, di capacità a essere individui nel gruppo, di agonismo perso, disperso in attesa che ci sia spazio anche per i più giovani. Non sarà una generazione menomata nella sua interezza, non ho una visione così drastica, ma non posso scostare il pensiero che i vuoti da colmare siano molteplici, perchè è vero che la famiglia è importante, ma lo sono anche e parimenti tutti gli altri stimoli che una società sana trasmette ai giovani. 

Intanto è stato soppresso il Ministero dello Sport, dalle beghe politico partitiche per l'assegnazione delle deleghe non è saltata fuori quello per lo sport. Vacante forse o forse non ritenuta una priorità. Siamo davvero sicuri che non sia una priorità il mondo sportivo in questa lunga stagione così travagliata?

Andrà tutto bene. Dicevano.

Per quei 10-15, per essere ottimisti, che sono arrivati qui in fondo, portate pazienza, capita di far scivolare sul blog pensieri contorti che prendono forma spesso solo scrivendoli.


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