giovedì 26 novembre 2020

E' tutto vero. Diego Armando Maradona non c'è più

 ... il risveglio dice che è tutto vero. Diego Armando Maradona è morto.

Quante volte avremmo voluto che il sonno azzerasse il giorno precedente? Quante volte avremmo voluto, aprendo gli occhi e scoprire che ciò che ci aveva turbato il giorno precedente fosse solo un sogno? Un incubo in cui l'unico pensiero reale è il risveglio?

Il fattore morte ingenera, specialmente in tv, solo pensieri positivi al limite del melenso e ieri dopo poco la tentazione di cambiare canale radiofonico o televisivo è stato forte, anche se è prevalsa la voglia di rivedere le sue magie. Dai gol memorabili ai palleggi con la pallina da tennis, alle sue trasformazioni nel corso degli anni. Con la barba, senza, magro, grasso, su di giri o giù di morale. 

Compassato nelle interviste con il suo amico Gianni Minà (che invidia per un giornalista vicino ai grandissimi della 2^ metà del '900) o festante in compagnia di Fidel Castro. Oggi Mauro Biani lo celebra con una vignetta delle sue. Che Guevara con la maglietta di Maradona. I ruoli si invertono. L'icona mondiale della lotta del popolo che Maradona aveva tatuato sul corpo, indossa la t shirt con il volto del Pide de Oro, di colui che, a modo suo, ha smosso le masse, quelle sportive di tutto il mondo.

Un pensiero nato per essere lanciato solo sui social network, ma che per l'estensione è più adatto ad un portale con la comodità della lettura. 

Enfatizzare nel ricordo, soprattutto di un campione come Diego Armando Maradona, è nella normalità delle cose e ieri non era certo il giorno di quell' "anche se" usato per i suoi 60 anni. A ben vedere, nulla di diverso di quanto ascoltato in queste ore è stato fuori posto, proprio per ciò che come calciatore ha rappresentato.  

Serviva lui per cambiare la morfologia e la programmazione dei tg. Non più 20' di Covid e 10 compressi con tutte le altre notizie. D.A. Maradona ha avuto la forza mediatica di farci dimenticare per una sera le fatiche di questi mesi.

Il 2020 ha avuto un impatto devastante per molti e continua ad essere un anno complesso su più fronti. Oltre alla pandemia lo ricorderemo per avere perso Kobe Bryant, Luis Sepulveda, Sean Connery, in casa nostra Gigi Proietti e lui, Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi insieme a Pelè (ecco, ieri, di chi fosse il più forte ne facevo a meno) 




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