mercoledì 25 novembre 2020

Breaking news. E' morto Diego Armando Maradona

E' morto Diego Armando Maradona. La notizia piomba scomposta nelle nostre case nella giornata in cui tv, social e media sono un susseguirsi di immagini contro la violenza sulle donne. Quasi anestetizzati da qualcosa che vorremmo fosse la normalità ecco che la breaking news toglie il fiato agli sportivi di tutto il mondo.

Il 30 ottobre i festeggiamenti del suo compleanno quando la cifra tonda, 60 anni, aveva avuto una cassa di risonanza mondiale. Nella notte tra il 3 e il 4 novembre è stato però sottoposto ad un intervento d'urgenza per rimuovere un edema subdurale tra il tessuto cerebrale e il cranio. L'operazione, nei bollettini medici, era riuscita. L'uscita dall'ospedale per proseguire la convalescenza della sua abitazione di Barrio San Andres a Bueons Aires. Poco fa, il sito Clarin ne annuncia la morte per un attacco cardiaco.






Il 30 ottobre sui canali social Bio Correndo:

I 60 anni di Maradona!

dopo gli 80 di Pelè, i 60 del Pibe de oro. Sul post per la celebrazione del brasiliano si è alzato un polverone, tendenzialmente perchè la maggioranza di chi ha commentato a gamba tesa non ha letto il post o si è soffermato su un dettaglio che è poi la questione di sempre nelle chiacchiere tra amici appassionati di calcio. Maradona? Un personaggio da libro, una storia da raccontare. Ci vorrebbe Gianni Minà o Gianni Mura (che sia il nome l'elemento dirimente?!) perchè con l'argentino è impossibile separare l'uomo dal calciatore. Difficile anche trovare un aggettivo valido. Geniale? Unico? Funambolo? Forse nessuno è corretto, forse, come per tanti campioni che hanno saputo dettar legge per un periodo storico sono loro stessi l'aggettivo del loro essere a maggior ragione per la "Mano de dios". Maradona è Maradona anche con quel "anche se" è nella dialettica di tutti. Anche se come uomo non è stato un esempio con le sue esagerazioni, il suo essere sopra le righe, il non essere capace di gestire fama, notorietà e un talento fuori dalla comprensione umana. Vederlo palleggiare o dribblare un'intera difesa o partire da centrocampo con la palla al piede senza che nessuno sia in grado di togliergli la palla è qualcosa di sensazionale che non si smetterebbe mai di guardare e di emozionarsi, anche con quel "anche se"


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