lunedì 5 ottobre 2020

E' morta Carla Nespolo, prima donna Presidente dell'ANPI Nazionale, da sempre paladina dei diritti, vicina ai giovani e alle donne

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Oggi ci ha lasciato una donna coraggiosa e tenace . E' morta Carla Nespolo, Presidente  dell' ANPI Nazionale, prima donna a rivestire questa carica e prima a non aver partecipato alla Guerra di Resistenza.  

Nata a Novara il 4 marzo del 1943, è stata un'insegnante, la sua vita è sempre stata animata da una profonda passione politica, ma soprattutto era una persona che si batteva per la libertà, per la tutela dei diritti e contro ogni forma di disuguaglianza. 
La Nespolo proveniva da una famiglia partigiana e antifascista, lo zio era Amino Pizzorno, vicecomandante della VI zona partigiana, operante tra Piemonte e Liguria. 
Nel 2004 era diventata Presidente dell'Istituto per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Alessandria. 
Carla non era però una donna legata al passato, il suo desiderio era quello di cercare il rapporto con i giovani, di trasmettere loro i valori della Resistenza, ma soprattutto insegnare loro che oggi essere antifascisti comprende un significato più ampio, vuol dire essere contro ogni forma di razzismo e a favore della cultura e della conoscenza. 
Carla Nespolo è morta oggi dopo aver a lungo lottato contro una malattia. 

Questo il ricordo di Carla Gagliardini del direttivo dell'ANPI Casale:" Carla Nespolo, nel ricordo che mi porto io dietro era una donna di grande esperienza, esperienza che aveva potuto maturare sin dall'infanzia provenendo da una famiglia antifascista che aveva combattuto la lotta di liberazione, la Resistenza e quindi era intrisa di questi valori che poi sono scritti nella nostra Carta Costituzionale che lei difendeva, prima con la sua attività di parlamentare successivamente come vice presidente dell'ANPI per poi divenire lei stessa Presidente. Questi valori li trasmetteva in ogni suo intervento e cercava di trasmetterli con maggior forza ai giovani, ritenendoli depositari del futuro di questo Paese, ma anche dell'umanità in senso molto più globale. Era anche una donna vicina alle donne, ritenendo che fosse strategica la presenza delle donne nella politica e non solo in quei ruoli sociali che probabilmente molte donne riescono ad esercitare molto bene, all'interno della famiglia oppure all'interno del disagio sociale, in tutti quei ruoli o professioni più vicine alle persone, ma l'importanza della presenza femminile nella politica la vedeva come qualcosa di indispensabile per poter costruire la civiltà dell'oggi e del domani con un contributo anche diverso da quello a cui siamo abituati. Era una donna con le idee chiare sulla costruzione della società e lo sapeva spiegare molto bene con un linguaggio accessibile a tutti. "


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